La Lancia Stratos HF di Miki Biasion
La Lancia Stratos HF è l’auto che ha fatto innamorare Miki Biasion dei rallies.
Nonostante con questa non ci abbia mai corso e, tutto ciò che ha vinto lo ha fatto a bordo di una Lancia Delta, la definisce la vettura da avere in “camera da letto“.
Gandini disegna la Lancia Stratos
All’inizio degli anni ’70 la produzione di automobili aveva raggiunto una certa “staticità”. Già tra le vetture di serie erano poche quelle che lasciavano pensare all’auto del “futuro”. Al Salone di Torino del 1970, Bertone stupisce tutti presentando un prototipo avveniristico disegnato da Marcello Gandini. Il coupé si presenta con una linea filante e bassissima. Concepita interamente intorno al motore della Fulvia 1.6 HF, posizionato posteriormente. Battezzata Lancia Strato’s è destinata a diventare la nuova “arma da rally” della Squadra Corse HF.
Nel 1972 al Tour de Corse debutta quella che sarà poi la versione definitiva della vettura. Equipaggiata con motore e cambio della Ferrari Dino, un V4 da 2.4 litri. Il telaio è composto da due gusci di carrozzeria che agevolano gli interventi meccanici e un parabrezza che richiama la visiera di un casco. Sembrava come se la Stratos vestisse letteralmente pilota e navigatore in una tuta stretta, evidenziandone la muscolatura.
La Lancia Stratos HF dal ’74 al ’76 vince per 3 volte consecutive il Rally di Monte Carlo e 3 volte il Campionato Mondiale Costruttori. Sandro Munari nel ’77, a bordo della Stratos, conquista persino la Coppa FIA Piloti Rally. Ciò contribuisce non poco a consacrarne la sua notorietà.
Biasion e la Lancia Stratos HF
Miki Biasion è pilota rally e due volte campione del mondo rally, ’88 e ’89. Di certo fa strano vederlo al volante di una Lancia Stratos HF poiché il suo cavallo di battaglia è stata un’altra vettura Lancia. Ma in realtà è stato proprio ammirando le prodezze di Munari al volante della Stratos, che si è appassionato al mondo del rally.
Non molti sono a conoscenza che Miki ha alle sue spalle degli studi di architettura. E da buon architetto la Stratos lui la considera come espressione ed evoluzione futuristica dell’Art Déco. È sufficiente ripensare alle auto in produzione in quegli anni per avere un’idea del perché la consideri tale. La storia della sua è abbastanza particolare. Miki l’aveva comprata negli anni ’80. Allora le Stratos non avevano certamente la considerazione ed il valore di oggi. La scocca, risalente al 1975, dunque era in giacenza tra i ricambi di magazzino Lancia. Dopo il suo acquisto Miki l’ha diciamo un po’ accantonata per poi rimetterla “in tiro” quando appunto le Stratos tornano di “moda”. Oggi la Lancia Stratos HF di Miki è un’auto da sogno grazie al lavoro di ricostruzione effettuato da K-sport.
Concettualmente la vettura è molto differente dalla Delta (Lancia) con la quale Biasion ha vinto due mondiali, rischiando persino di vincerne un terzo. Il motore centrale posteriore, offre molta trazione e la rende leggera nel davanti. Bisogna fare molta attenzione nel guidarla, la Stratos richiede traiettorie “pulite”. La differenza di larghezza tra gli pneumatici posteriori e quelli anteriori, perdona poco gli errori e non consente delle “derapate” esasperate. Tuttavia Miki è convinto che sia ancora un’auto che riesce a dare ancora emozioni forti e a fare spettacolo. Soprattutto a far sentire il “gradevole” suono del suo 6 cilindri, tra una scalata (manuale) di marcia e l’altra.
Co-fondatore e caporedattore