Rally di Montecarlo: passione e spettacolo hanno aperto la stagione del WRC
Il Rally di Montecarlo, nonostante sia arrivato alla sua novantaduesima edizione, continua a essere tra le gare più iconiche del WRC. Strade tortuose che si inerpicano sulle Alpi Marittime Francesi. Prove da affrontare in notturna con aderenza precaria, neve e ghiaccio a rendere tutto ancora più complesso, fanno sì che la prova monegasca sia una vera sfida per i piloti e per le loro auto. Difficile quanto spettacolare, il Rally di Montecarlo è tra le gare più amate dagli appassionati del traverso. Incerto fino all’ultimo, anche quest’anno la prima prova stagionale del WRC ha offerto un’intenso spettacolo vinto dal pilota Hyundai Thierry Neuville.
Montecarlo: la storia del Rally
Il Rally di Montecarlo nato come gara di regolarità, la prima edizione del Rallye risale al 1911 sotto il volere del Principe Alberto I. Col passare delle edizioni, il passaggio alla specialità del traverso ha quindi portato a battaglie epiche con le Alpi sempre a fare da sfondo. Proprio le strade montane, nel 1965, hanno dato vita a una gara eroica che ha messo a dura prova uomini e mezzi. Le ostilità si sono protratte per cinque giorni tanto da far guadagnare al Montecarlo il primato di rally più lungo della storia. Anche diventando un appuntamento fisso della specialità del traverso, la tappa monegasca ha conservato intatto tutto il suo fascino, tanto da diventare nel 1973 la prova inaugurale della prima storica stagione del WRC. Fatto salvo qualche rara eccezione, da allora Montecarlo è diventato un pilastro fondamentale del Mondiale Rally.
L’ultimo successo di italiani al rally di Montecarlo
Non solo con l’epopea targata Lancia, il Rally di Montecarlo è da sempre legato al Motorsport tricolore. Siamo nel 1997, anno d’esordio delle moderne World Rally Car che vanno a sostituire le gloriose Gruppo A. Al via della gara monegasca ci sono anche Piero Liatti e Fabrizia Pons al volante della Subaru Impreza realizzata dalla Prodrive. Le vetture giapponesi risultano subito le più veloci, con Colin McRae che domina prima di essere costretto al ritiro per un’uscita di strada. A salire in cattedra sono così i compagni di squadra Liatti e Pons. Nessuno riesce a tenere il passo dell’equipaggio italiano che, danzando lungo le tortuose prove speciali, taglia il traguardo di Montecarlo con quasi un minuto di vantaggio sulla Ford Escort del futuro vincitore della Dakar 2024 Carlos Sainz. Ancora oggi, Liatti e Pons sono stati gli ultimi italiani ad aggiudicarsi un rally iridato.
La magia della notte al Rally di Montecarlo
Le luci dei fari che fendono il buio, il rosso incandescente dei dischi dei freni e le fiamme che escono dagli scarichi in fase di rilascio prima di affrontare un tornante stretto, questa è la magia del Rally di Montecarlo. Ormai rimasto uno dei pochi appuntamenti del WRC a svolgersi anche con il calare delle tenebre, il prologo ha visto i protagonisti del Mondiale Rally affrontare ben due Prove Speciali di notte. Non parliamo solamente di Motorsport, bensì di una vera e propria festa che riunisce tutti gli appassionati assiepati ai bordi delle strade. Ogni passaggio delle auto è “salutato” con i flash di macchine fotografiche, per immortalare il momento, e da fuochi d’artificio che illuminano la fredda notte delle Alpi. Ad aprire le danze è stato Elfyn Evans che, al volante della sua Toyota Yaris, ha sbaragliato la concorrenza.
Il pericolo del ghiaccio
Dopo due anni di assenza, il Rally di Montecarlo è tornato a calcare le strade delle Hautes Alpes. Sebbene il clima mite non ha permesso alla neve di imbiancare del tutto l’asfalto, non è mancato il ghiaccio a rendere la sfida difficile quanto imprevedibile. Il famoso verglas, o ghiaccio nero, è una delle incognite più difficili da affrontare sia di notte che di giorno. Le lastre di ghiaccio, che si confondono con il nero dell’asfalto, sono una vera e propria trappola per i protagonisti del WRC. Mai come nel Rally di Montecarlo, il ruolo dei ricognitori diventa quindi fondamentale per fornire le giuste indicazioni ai piloti che andranno ad affrontare la speciale.
Le insidie dietro ogni curva
Nel Rally di Montecarlo anche le note, seppur ben stese, non sono sufficienti per evitare un errore che può comportare anche il ritiro definitivo. Il primo a farne le spese, nella mattinata del venerdì, è stato Ott Tänak. Rientrato in Hyundai, dopo una stagione vissuta con i colori Ford, il campione WRC 2019 è stato tratto in inganno proprio dal verglas perdendo il controllo della sua i20N per poi finire in una cunetta. Stessa sorte, pochi istanti dopo, per l’alfiere Toyota Takamoto Katsuta. Entrambi i piloti, grazie all’aiuto del caloroso pubblico, sono riusciti a riprendere la marcia. Più sfortunato Gregoire Munster che, tradito dal ghiaccio, ha terminato la sua gara contro una staccionata.
Ogier: l’idolo di casa che ha tentato l’impresa
Partito con l’obiettivo di conquistare la decima vittoria nel Rally di Montecarlo, in questa edizione articolato sulle strade della sua Gap, Sebastien Ogier dovrà rimandare i sogni di gloria al prossimo anno. L’asfalto di casa non è stato sufficiente per permettere all’otto volte iridato WRC di entrare nella storia. Unico pilota a vincere a Montecarlo con cinque costruttori diversi, il francese quest’anno si è dovuto accontentare del secondo posto. Dopo aver preso le misure nelle prime speciali, Ogier è stato il pilota più veloce di casa Toyota firmando sei Prove Speciali. La strategia di portare a bordo una sola gomma di scorta il sabato pomeriggio non ha pagato fino in fondo. Seppur veloce il francese, nell’ultima tappa si è dovuto accodare alle spalle di Neuville.
Thierry Neuville il vincitore dell’edizione 2024
Thierry ha vinto il Rally di Montecarlo. Costretto a inseguire, dopo essere stato sconfitto da Evans nella notturna del giovedì, Neuville ha provato a rispondere nella successiva tappa del venerdì. Sfortunatamente un testacoda, senza conseguenze, ha fatto scivolare il belga al terzo posto anche dietro Ogier. Tutto da rifare per l’alfiere Hyundai che, trovato il giusto assetto della i20N, ha iniziato a volare sui tornanti delle Hautes Alpes. Thierry Neuville incurante della scarsa aderenza e delle insidiose lastre di ghiaccio presenti in traiettoria. Sabato Neuville ha dato vita a un intenso duello con Ogier. I due si sono scambiati diverse volte la posizione ma il belga, grazie a un guizzo finale, ha preso il comando del rally. Tutt’altro che appagato, Neuville ha firmato tutte le speciali della domenica inclusa la Power Stage finale, svoltasi sulle iconiche strade del Col del Turini, conquistando il suo ventesimo successo nel WRC e il secondo trionfo nel Rally di Montecarlo.
Dal ghiaccio del Rally di Montecarlo alla neve della Svezia aspettando il campione Rovanperä
Archiviato il Rally di Montecarlo è già tempo di voltare pagina. Il WRC si dirigerà, a metà febbraio, verso la fredda Svezia. Oltre alla neve, ad attendere i protagonisti e gli appassionati del Mondiale Rally ci sarà il campione in carica Kalle Rovanperä. Assente sulle speciali monegasche, il giovane finlandese della Toyota quest’anno affronterà un campionato a metà servizio. Ciò nonostante Rovanperä vorrà imprimere il suo sigillo in una delle prove che più ama. Ci sarà anche un tocco tricolore in Svezia. A calcare la neve scandinava ci sarà anche il nostro Lorenzo Bertelli che, navigato da Simone Scattolin, guiderà una delle quattro Toyota Yaris Rally1 ufficiali.