Koikohaku una Harley Davidson XL 1000 secondo Giacomo Galbiati

All’Eternal City Motorcycle Show, tra rombi di motori e riflessi di cromature scintillanti, una moto ha catturato l’attenzione di tutti. Non si trattava solo di una semplice moto custom, ma di una vera e propria “motoscultura”, come ama definirla il suo creatore, Giacomo Galbiati. Questa opera d’arte, battezzata Koikohaku, ha trasformato una Harley Davidson XL 1000 in una moto custom, fondendo la kustom kulture americana degli anni ’70 con l’antica simbologia giapponese.
 

Koikohaku una Harley Davidson XL 1000 secondo Giacomo Galbiati

Koikohaku una Harley Davidson XL 1000 secondo Giacomo Galbiati

 
Sin da quando è stata svelata al pubblico, la Koikohaku non è passata inosservata. Con le sue forme fluide che richiamano una carpa Koi, il simbolo di longevità e forza nella cultura giapponese, ha guadagnato il prestigioso riconoscimento tra le “Top 10” dell’evento e ha affascinato uno dei più celebri fotografi del mondo del custom, Michael Lichter. Ma per comprendere appieno il significato di questa creazione, bisogna immergersi nella storia e nella visione che l’hanno ispirata.

Koikohaku una moto custom che trasforma la tradizione in arte

Quando si parla di moto custom, è facile pensare a mezzi modificati per esprimere la personalità e la passione di chi li guida. Ma la Koikohaku è molto più di una personalizzazione estetica. Nata dalla mente creativa di Giacomo Galbiati, questa moto è l’emblema di un ritorno alle radici della cultura custom, quella che affonda le sue origini nella California degli anni ’70, quando artisti visionari come Ed Roth e Arlen Ness trasformavano motociclette in sculture da ammirare.
Per Giacomo Galbiati alis GDesign, il viaggio nella creazione della Koikohaku è stato un ritorno a quei tempi, quando le moto non erano solo mezzi di trasporto, ma vere e proprie opere d’arte. “Volevo creare un po’ di scompiglio in questo mondo grigio”, racconta Galbiati, parlando del suo desiderio di portare freschezza e innovazione nel panorama contemporaneo delle moto custom.

L’incontro tra kustom kulture e la simbologia Giapponese

Ciò che rende la Koikohaku davvero unica nel suo genere è la fusione di due mondi apparentemente lontani: la cultura americana del custom e l’antica tradizione giapponese. Il nome stesso, “Koikohaku”, si riferisce alla carpa Koi, un animale venerato in Giappone per la sua resistenza, forza e dedizione, qualità apprezzate persino dai samurai.
La carpa Koi è anche simbolo di longevità e bellezza, caratteristiche che si riflettono nel design della moto. Con linee che scorrono fluenti come un fiume, la Koikohaku sembra “nuotare” attraverso lo spazio, catturando lo sguardo di chiunque la osservi. Il suo serbatoio e sedile, realizzati come un unico pezzo dall’artista Fabio Dell’Orto, rappresentano la carpa con dettagli che sembrano vivi, grazie all’utilizzo della vetroresina. Ogni curva della moto racconta una storia, un viaggio che parte dall’America e arriva in Oriente, unendo l’energia delle strade americane con la serenità delle acque giapponesi.
 

Koikohaku una Harley Davidson XL 1000 secondo Giacomo Galbiati

la Koikohaku con il premio ricevuto ad Eternal City Motorcycle Show

 

Il processo creativo dietro la Koikohaku

Creare una moto custom come la Koikohaku non è stato un processo rapido né semplice. Galbiati ha impiegato mesi a concepire il design, ispirato dai valori e dalle forme della cultura giapponese. Ma è stata la collaborazione con Fabio Dell’Orto, un artista di talento, a rendere possibile la realizzazione di questo sogno. Dell’Orto ha saputo interpretare l’idea di Galbiati in modo magistrale, trasformando un semplice pezzo di vetroresina in una scultura che rappresenta la carpa Koi.

Il serbatoio, così come il sedile, sono stati modellati in modo da sembrare un flusso continuo, senza interruzioni, creando l’illusione che la moto stia effettivamente “nuotando”. È proprio questa capacità di unire arte e ingegneria che rende la Koikohaku una delle moto più affascinanti mai viste all’Eternal City Motorcycle Show.

Koikohaku il riconoscimento di Michael Lichter

Uno dei momenti più significativi per Giacomo Galbiati è stato quando Michael Lichter, una leggenda nel mondo della fotografia custom, ha scelto di immortalare la Koikohaku. Per chi non lo conoscesse, Michael Lichter è uno dei più famosi fotografi al mondo della cultura custom e ha immortalato alcune delle moto più iconiche di sempre. Essere scelto da Lichter per una foto è un onore che pochi customizer possono vantare.
“Essere fotografato da Lichter è stato incredibile”, ammette Giacomo Galbiati. “È il sogno di ogni customizer. La sua approvazione ha confermato che la Koikohaku è riuscita nel suo intento: creare qualcosa di unico, capace di sfidare le convenzioni”.

Un tributo alla Kustom Kulture degli anni ’70

L’ispirazione principale per la Koikohaku è stata la kustom kulture americana degli anni ’70, quando artisti come Ed Roth e Arlen Ness dominavano la scena con le loro creazioni audaci. Giacomo ha voluto rendere omaggio a quell’epoca, ma allo stesso tempo portare un tocco di innovazione. Le moto di Roth e Ness erano sculture su due ruote, e con la Koikohaku,  Giacomo Galbiati ha voluto riprendere quel concetto, fondendolo con l’estetica e i valori della cultura giapponese.
L’idea di fondere questi due mondi non è solo un omaggio al passato, ma anche un modo per stimolare il futuro della customizzazione. In un’epoca in cui molte moto custom tendono a ripetere gli stessi stili, la Koikohaku rappresenta una boccata d’aria fresca, una nuova visione che sfida le aspettative.
 

Koikohaku una Harley Davidson XL 1000 secondo Giacomo Galbiati

Koikohaku una Harley Davidson XL 1000 secondo Giacomo Galbiati

 

Koikohaku un nuovo capitolo per la cultura custom

La Koikohaku non è solo una moto, è un simbolo di come la moto custom possa ancora sorprendere e innovare. Giacomo Galbiati ha voluto creare qualcosa che facesse discutere, che rompesse gli schemi, e ci è riuscito. Il suo tributo alla kustom kulture americana e alla tradizione giapponese è stato accolto con entusiasmo all’Eternal City Motorcycle Show, dove è stata premiata tra le “Top 10” moto più apprezzate.

La moto custom realizzata da GDesign ed Elaboratorio rappresenta un ritorno all’essenza del movimento custom, quando ogni moto era un pezzo unico, una scultura in movimento. Con la sua Koikohaku, Giacomo Galbiati ha dimostrato che l’arte può ancora trovare spazio sulle strade, e che, anche nel mondo delle due ruote, c’è sempre posto per l’innovazione.

 

 


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