Isdera AG il tramonto di un mito delle supercar tedesche

La storia dell’automobilismo è costellata di sogni a quattro ruote che, pur brillando intensamente, finiscono per spegnersi troppo presto. Tra questi sogni c’è Isdera AG, storico marchio tedesco che ha saputo affascinare gli appassionati di tutto il mondo con le sue supercar esclusive e visionarie. Fondata con l’ambizione di competere con i giganti del settore, Isdera ha percorso un sentiero audace, fatto di passione, ingegno e design d’avanguardia. Ma il 2025 ha segnato un punto di non ritorno: Isdera AG fallisce, chiudendo definitivamente un capitolo che, seppur di nicchia, ha avuto un ruolo rilevante nella storia delle supercar tedesche.
 

Isdera AG il tramonto di un mito delle supercar tedesche

La Isdera Erator GTE mk III

 

Dalle origini pionieristiche al sogno indipendente

Isdera AG nasce ufficialmente nel 1982 per volontà di Eberhard Schulz, ex ingegnere Porsche, già coinvolto nella progettazione della leggendaria Mercedes-Benz CW311. Schulz, insoddisfatto dalle logiche industriali e mosso da un desiderio profondo di libertà creativa, decide di fondare la sua azienda: Ingenieurbüro für Styling, DEsign und RAcing – da cui il nome Isdera.

La filosofia di Schulz era chiara: costruire auto da sogno, fatte a mano, in serie limitatissima, per veri intenditori. Ogni modello Isdera era costruito con cura artigianale, dotato di tecnologia d’avanguardia e design unico, al punto che per acquistare un’Isdera non bastava ordinare: bisognava inviare una lettera di motivazione e sperare in una risposta.
 

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Isdera imperator

 

L’epopea della Isdera 112i Commendatore

Tra le icone di questo storico marchio, la più famosa è senza dubbio la Isdera 112i Commendatore, di cui abbiamo già parlato in un nostro articolo dedicato. Nata come evoluzione stradale del prototipo Mercedes-Benz CW311, la 112i fu prodotta in soli 30 esemplari tra il 1984 e il 1993. La vettura montava motori V8 Mercedes, un design avveniristico e soluzioni tecniche affascinanti come gli specchietti retrovisori montati su periscopio.

La 112i era una supercar pura, in grado di affrontare a testa alta le rivali italiane e inglesi dell’epoca. Il suo valore è cresciuto nel tempo, diventando un oggetto di culto tra i collezionisti e i cultori del design automobilistico anni ’80 e ’90. Ma, nonostante il fascino indiscusso, Isdera AG non riuscì mai a trasformare questo successo di immagine in una realtà commerciale sostenibile.

Il difficile equilibrio tra artigianato e industria

Il destino di Isdera AG è stato segnato da una serie di difficoltà strutturali. In un mercato sempre più competitivo e dominato da colossi globali, mantenere un modello produttivo artigianale si è rivelato insostenibile. La casa automobilistica tedesca non ha mai superato il limite della produzione artigianale, rinunciando a economie di scala, reti di distribuzione e assistenza post-vendita globali.

A ciò si è aggiunta una scarsa continuità progettuale: dopo la Imperator 112i, Isdera presentò altri prototipi e concept, come la Commendatore 112i del 1993 e, più recentemente, la Isdera Commendatore GT del 2018, una sportiva elettrica 2+2 sviluppata per il mercato cinese. Ma questi progetti non riuscirono mai a passare alla fase produttiva su larga scala. Ogni modello restava un esercizio di stile, un’opera d’arte meccanica, mai una vettura pronta per conquistare il mercato.

L’illusione del ritorno la collaborazione cinese

Nel 2017, in un colpo di scena inaspettato, Isdera AG annuncia una partnership con la startup cinese WM Motors, e il lancio della Isdera Commendatore GT. L’auto, una gran turismo elettrica dalle linee affilate e con porte ad ali di gabbiano, sembrava il preludio a una nuova era per lo storico marchio tedesco.

La Commendatore GT fu svelata al Salone dell’Auto di Pechino nel 2018, lasciando tutti a bocca aperta. Con due motori elettrici e un’autonomia dichiarata di 500 km, sembrava il compromesso perfetto tra il DNA Isdera e le esigenze della mobilità elettrica moderna. Tuttavia, la collaborazione con WM Motors non portò ai risultati sperati. Il progetto non superò mai la fase di prototipo e, nel 2020, venne abbandonato senza spiegazioni ufficiali.

La fine inevitabile Isdera AG fallisce

Nel 2025 Isdera AG fallisce. Ufficialmente per insolvenza e cessazione delle attività. Le ultime dichiarazioni parlano di difficoltà finanziarie crescenti, aggravate da una gestione incerta, dalla mancanza di una visione strategica e dall’impossibilità di raccogliere fondi da investitori interessati a rilanciare il brand.

 

Isdera AG il tramonto di un mito delle supercar tedesche

Isdera

 
Il sogno di Eberhard Schulz, fatto di passione e design, non è riuscito a sopravvivere alle logiche spietate dell’industria moderna. Oggi Isdera AG è tecnicamente un marchio in liquidazione, e il futuro appare incerto. Potrebbe nascere un nuovo progetto imprenditoriale che ne raccolga l’eredità, o forse no: ciò che è certo è che una pagina importante nella storia delle supercar tedesche si è chiusa.

Il valore simbolico di Isdera

Anche se Isdera AG non esiste più, il valore del suo operato non può essere ignorato. La casa tedesca ha incarnato l’essenza stessa dell’artigianalità applicata alle supercar, proponendo vetture fuori dal comune, capaci di unire prestazioni elevate, eleganza formale e soluzioni tecniche ardite. Ogni modello Isdera era un pezzo unico, costruito con amore e visione.

Il fallimento della società non cancella il suo contributo alla cultura automobilistica. Al contrario, lo rafforza. Isdera resta un esempio raro di idealismo applicato all’ingegneria, una voce fuori dal coro che ha lasciato un segno nei saloni e nei cuori di chi sogna ancora una guida autentica e fuori dagli schemi.

Un’eredità da custodire

Oggi le supercar tedesche sono dominate da nomi come Porsche, Mercedes-AMG, BMW M e Audi Sport, realtà che producono migliaia di esemplari all’anno. In questo contesto, il tentativo di Isdera AG di restare indipendente può sembrare una follia romantica. Ma è proprio questa follia che ha reso il marchio un’icona.

Collezionisti e appassionati continuano a cercare e restaurare i rari modelli prodotti: dalla Imperator 112i alla Spyder 036i, dalla Commendatore alla GT elettrica. Il loro valore continua a salire, sia in termini economici che emozionali.

Addio, Isdera AG

La storia di Isdera AG è una storia di sogni, coraggio e inevitabile fragilità. Un storico marchio che ha osato sfidare l’establishment automobilistico, regalando al mondo supercar uniche e visionarie. Il suo fallimento non è solo la fine di un’azienda, ma la fine di una visione del mondo dell’auto che anteponeva l’arte alla strategia, la passione al marketing.

Per chi ha amato la Isdera Imperator 112i e ne conosce l’eleganza impareggiabile, il nome Isdera continuerà a evocare immagini di porte ad ali di gabbiano, periscopi cromati e V8 ruggenti. Non tutto è perduto, se il ricordo resta vivo. E finché ci sarà qualcuno a sussurrare quel nome – Isdera – quel sogno continuerà a correre.