Amelia Concours: Ferrari e Delahaye le regine della Florida
L’Amelia Concours, giunto alla sua ventinovesima edizione, continua ad ammaliare gli appassionati d’auto d’epoca e non solo grazie al suo ricco parterre di vetture presenti ogni anno alla manifestazione della Florida. L’annuale Concorso d’Eleganza dell’Amelia Island, non lontano da Jacksonville, ha celebrato l’auto intesa come un’opera d’arte che abbraccia varie epoche arrivando fino ai giorni nostri.
Quest’anno la manifestazione ha raggiunto numeri record coinvolgendo oltre 27.000 appassionati accorsi per vedere le 285 vetture esposte che hanno segnato la storia dell’automobilismo. Punto di riferimento della East Coast, l’Amelia Concours riesce a unire le auto d’epoca alle più moderne vetture. A tal proposito quest’anno è stata dedicata una sezione apposita al marchio RUF, oltre alle auto giapponesi degli anni ’90. Ogni esemplare esposto ha infatti una storia da raccontare, ma andiamo a scoprire quelle che hanno maggiormente attirato gli sguardi dei visitatori. Non sono mancate le aste di auto classiche come quella di Gooding che presentava alcune Porsche Spyder da sogno.
La Ferrari 250 GT0 conquista il Best in Show Concours de Sport
Non si poteva che partire dalla celebre Ferrari 250 GTO, una vettura che di certo non ha bisogno di presentazioni, tanto da conquistare il Best in Show Concours de Sport di quest’edizione. Tra le auto più belle e iconiche mai realizzate dal Cavallino Rampante, di questa Gran Turismo sono stati prodotti solamente trentasei esemplari. Il modello presente all’Amelia Concours, il telaio 4153 GT realizzare nel 1962, è quello che vinse il Tour de France 1964 e concluse al quarto posto assoluto la 24 Ore di Le Mans dell’anno prima pilotata dal francese Pierre Dumay.
Acquistata nel 2018 a circa settanta milioni di dollari, il proprietario David MacNeil ha voluto conservare la livrea con cui la Ferrari ha preso parte alla maratona del Circuit de la Sarthe del 1963. L’argento, inframezzato dalla fascia recante il tricolore francese, ne esalta così le sue forme senza tempo. Ma a rendere speciale la vettura è senza dubbio ciò che si cela sotto il cofano: il V12 Colombo da 3.0 litri con la sua melodia inconfondibile. Bella sia da osservare in mostra che sulle strade, la 250 GT0 presente in Florida è stata regolarmente usata anche per gare d’epoca.
Delahaye 135MS Narval Cabriolet la vincitrice del Best in Show Concours d’Elegance
La regina indiscussa dell’Amelia Concours targata 2024 è stata la Delahaye 135MS Narval Cabriolet realizzata dalla carrozzeria francese Figoni et Falaschi nel 1947. In quel periodo, soprattutto per i marchi di lusso, era comune vendere solamente il telaio, toccava poi alla maestria dei carrozzieri realizzare delle vere e proprie opere d’arte su ruote. È il caso proprio della Delahaye 135MS che fu svelata al Salone dell’Automobile di Parigi del 1947. Chiamata Narval Cabriolet proprio per le sue linee fluide, le forme affusolate e soprattutto la protuberanza in cima alla griglia del radiatore a simulare, appunto, le sembianze di un narvalo.
Realizzata in soli sette esemplari, rappresentava un’evoluzione di un progetto, nato prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, e portato avanti ammiccando a un’estetica più moderna. Infatti lo stile e le linee voluti da Figoni et Falaschi tuttora incarnano movimento e velocità anche quando l’auto è ferma. L’esemplare presente all’Amelia Concours fu acquistata da Charles Trenet, un cantante noto come il “Frank Sinatra francese”, per la sua tournée negli Stati Uniti durante gli anni ‘60. Ma al termine del suo giro restò in America.
A muovere la Delahaye ci pensa il motore sei cilindri in linea da 3.6 litri e 125 CV, dotato di tre carburatori e una trasmissione a quattro velocità. Ora la 135MS Narval Cabriolet vincitrice del Concorso d’Eleganza appartiene a Dana Mecum, fondatore di Mecum Auction, che dopo una lunga operazione di restauro ha fatto tornare a risplendere la colorazione Orange Brulé originale mostrandola per la prima volta in occasione dell’Amelia Concours.
RUF CTR3 Clubsport: la Porsche più esagerata di sempre
Tutti noi conosciamo la Porsche (Porsche Spyder da sogno all’asta di Amelia Island), ma solamente i veri intenditori di supercar conoscono le RUF Porsche. L’Amelia Concours ha voluto dedicare una sezione apposita per le creature del preparatore tedesco, con ben dodici esemplari a rappresentare un marchio unico nel suo genere. A trionfare è stata la CTR3 Clubsport una tra le RUF più folli ed estreme mai realizzate. Siamo nel 2010 quando lo storico preparatore decide di creare una vettura fondendo la 911 con la Cayman, il risultato è una delle Porsche più estreme di sempre.
Telaio allungato, motore centrale e un design che richiama le vetture da competizione degli anni ’60. Se vista frontalmente, la CTR3 Clubsport, nella tonalità PTS Matte Silver, può sembrare una normale Cayman, ma di lato si capisce che siamo dinnanzi a una vera supercar. Spinta dal flat-six da 3.8 litri capace di sprigionare 766 CV e 899 Nm di coppia a 4.000 giri sul solo asse posteriore. La RUF è in grado di raggiungere 375 km/h e di bruciare lo 0-100 km/h in 3,2 secondi. Prodotta in soli quattordici esemplari la CTR3 Clubsport è una delle vetture più rare realizzate da RUF.
Subaru Impreza 22B: l’essenza dei rally stupisce anche l’Amelia Concours
Non solo auto del Vecchio Continente, a stupire gli appassionati anche le vetture giapponesi degli anni ’90. A vincere in questa particolare sezione è stata la Subaru Impreza 22B basata dalla WRC con cui Colin McRae ha corso il Mondiale Rally nel 1998. Battuta all’asta per oltre seicentomila dollari. L’iconica vettura ispirata a quella che corse nel WRC nelle mani del celebre “scozzese volante” ha attirato gli sguardi con il suo blu elettrico, l’alettone posteriore gigante e i cerchi dorati.
La Subaru Impreza 22B è stata costruita solamente in tre esemplari, tutti prototipi realizzati sulla base del modello che ha disputato e vinto il Mondiale Rally. Oltre che al pilota McRae, iridato WRC nel 1995. La Casa giapponese regalò le altre due vetture di pre-produzione al navigatore Nicky Grist e al Direttore Tecnico di Prodrive, azienda che sviluppò le Subaru da gara, David Lapworth.
Il “Yellow Devil” della Pikes Peak
Si torna negli Stati Uniti, in particolare a Colorado Springs. Spencer Penrose, proprietario del Broadmoor Hotel, assieme al socio Charles Leaming Tutt fondò la celebre Pikes Peak, la gara in salita più famosa del mondo nota come la “Corsa tra le nuvole”. Era il 1918 quando l’imprenditore decise di realizzare un’auto da corsa per prendere parte alla gara sulla distanza di 12,4 miglia. Così riadattò una delle Pierce Arrow quattro posti del suo hotel per disputare la celebre Pikes Peak.
Nacque così la “Yellow Devil”, per la sua colorazione gialla sgargiante, con cui Penrose prese parte sette volte alla gara. Presente all’Amelia Concours, l’auto scomparve agli inizi degli anni ’30 per poi essere ritrovata in una fattoria del Kansas solamente nel 1989. Completamente restaurata e in splendida forma, la “Yellow Devil” è tornata così a ruggire sulle strade della East Coast.
Timbs Streamliner Special: la vettura che è rinata due volte
La passione riesce a vincere ogni avversità, è il caso della Timbs Streamliner Special. Vettura nata nel 1949 dalla mente geniale di Norman Timbs. Norman ingegnere che per primo utilizzò l’effetto suolo nelle auto da gara della 500 Miglia di Indianapolis. La Streamliner Special prendeva ispirazione dalle velocissime Auto Union (antesignane dell’attuale Audi) dell’anteguerra. Lunga 5,3 metri e con una carrozzeria interamente in alluminio, priva di bagagliaio e portiere, la vettura presentava delle forme avveniristiche. Spinta da un otto cilindri Buick e da un cambio a tre velocità era una roadster con un’alta efficienza aerodinamica.
Dal 1952, però, le sue tracce si persero, fino al ritrovamento in un fienile del deserto della California nel 2002 e l’acquisto di Gary Cerveny. La vettura è stata completamente restaurata, sfruttando le immagini e i progetti custoditi dal figlio di Timbs. Per tornare sotto le luci della ribalta proprio al Concorso d’Eleganza dell’Amalia Island del 2010.
Sfortunatamente durante l’incendio di Woolsey, che nel 2018 ha devastato Malibu nel sud della California, la Timbs Streamliner Special rimase gravemente danneggiata. A salvarsi il solo telaio, che ha fatto da base per una ricostruzione conservativa, durata due anni, fino ad arrivare in tutto il suo splendore all’Amelia Concours di quest’anno.
A unire la manifestazione è stato un unico filo conduttore, l’amore per l’automobile in ogni sua sfaccettatura. Partendo dagli albori fino ad arrivare ai giorni nostri. Dalle vetture più lussuose, in edizione limitata, senza tralasciare le supercar e le vetture sportive. La ventinovesima edizione dell’Amelia Concours ha voluto abbracciare tutti gli appassionati presentando un menù variegato e ricco di qualità. Appuntamento quindi al 2024, consapevoli già che ci sarà da restare ancora più sbalorditi.