Antonio Daloiso, il più grande Pasticcere.
Antonio Daloiso il Pasticcere di Barletta dalla notorietà internazionale si racconta a MMM
Il pasticcere Antonio Daloiso, vive a Barletta, una città al nord di Bari nelle Puglie. Ma conta di passare un po’ di tempo in Australia. Erede di tre generazioni di “artisti dolciari” Antonio Daloiso, non è il più grande pasticcere, è Il Pasticcere. Lo abbiamo incontrato e intervistato nel laboratorio del negozio nella sua città natale, Barletta.
Antonio come è cambiata la tua vita dopo il successo?
Il successo ti cambia parecchio devo confessarlo. Ma la cosa che mi ha colpito di più è andare per strada ed essere riconosciuto dalla gente. Davvero è qualcosa che non ti lascia indifferente.
Vivi a Barletta? Quale parte della città ti piace di più e perché?
Si vivo a Barletta, in centro nella zona di Piazza Roma che è anche la parte della città che mi piace di più. Ho tanti ricordi e ci sono affezionato, infatti vivo nella casa di mio nonno che comprò quando tornò dall’America.
Allora hai parenti in America.
Si alcuni cugini di mio padre.
In quale città ti piacerebbe vivere?
(Risata) Non lo sò. Sono appena tornato dalla Cina dove ho trascorso un po’ di tempo perché ho aperto un negozio, “Mr Ba”. Purtroppo però non mi è piaciuto molto vivere li. A livello culturale abbiamo una visione differente della vita. Mi piacerebbe vivere in Australia e sicuramenta sarà uno dei miei prossimi obiettivi.
Cosa ispira il tuo stile nella preparazione dei dolci?
Il mio stile si ispira ai viaggi che ho fatto, dalle sensazioni come suoni o sapori che mi hanno colpito e affascinato, a cui poi è facile abbinarvi un dolce. Anche alle persone, in base ai loro gusti individuali, riesco a creare e ad abbinarvi un dolce e poi a dedicarlo alle stesse persone.
Quanto è Importante essere italiano e cosa pensi dell’eccellenza italiana nel mondo?
Essere italiano per me è una fortuna ed è molto importante. Dal punto di vista dell’artigianalità siamo i primi al mondo e nessuno riesce a reggere il confronto. L’unica cosa che manca agli italiani, e quindi frena un po’ le nostre capacità, è il saper vendere.
Se fossi un dolce saresti?
Un bignè alla crema, per la sua semplicità. Anche perché se devi sorprendere basta la semplicità.
Quali sono le ragioni che ti hanno fatto appassionare all’arte della pasticceria?
Beh per me vedi è come se mi fossi trovato un po’ in una strada senza uscita (ride). Nel senso che di solito è la passione che ti nasce dentro e segna il tuo percorso. Per me è stato il contrario, sono stato io a nascere in una passione. Fin da piccolo ho respirato aria di pasticceria, prima con mio nonno e poi con i miei genitori. Sono nato con la camicia da “pasticcere”.
Se non fossi un pasticcere saresti?
Non lo sò.
Come passi il tuo tempo libero?
Mi piace stare con gli amici e poi fare sport.
Qual’è il tuo stile quando non vesti gli abiti da chef?
Piuttosto casual direi ma niente di definito.
Dietro ogni uomo di successo vi è sempre una grande donna. Per te qual’è stata?
(risate) Lasciamo stare.
Visto che la rivista si chiama Moda & Motori, la domanda è di rito. Che macchina guidi o ti piacerebbe guidare?
Attualmente non ho una macchina. L’ultima che ho avuto è stata una Fiat 500L. La prossima sarà sicuramente una Porsche.
Co-fondatore e caporedattore