Aston Martin Valkyrie LMH il ritorno all’endurance

L’Aston Martin Valkyrie LMH segna il ritorno del marchio britannico nelle competizioni endurance di alto livello, riportando il nome Aston Martin alla 24 Ore di Le Mans e nel Campionato Mondiale Endurance (WEC). Questa hypercar da corsa, sviluppata in collaborazione con Red Bull Advanced Technologies, Cosworth e Multimatic, promette di essere una delle protagoniste della classe LMH.
 

Aston Martin Valkyrie LMH il ritorno all'endurance

Aston Martin Valkyrie

 

Un progetto ambizioso

Il progetto Valkyrie nasce dalla volontà di Aston Martin di competere ai massimi livelli delle gare di durata. La vettura è stata sviluppata sulla base de Aston Martin Valkyrie stradale, ma con importanti modifiche per rispettare i regolamenti della categoria Hypercar del WEC. Con un design aerodinamico raffinato da Adrian Newey, la Valkyrie LMH punta a sfidare avversarie di alto calibro come Ferrari, Toyota e Peugeot.

Caratteristiche tecniche della Valkyrie LMH

Motore e prestazioni

Sotto il cofano della Valkyrie LMH troviamo un motore V12 aspirato da 6,5 litri, sviluppato da Cosworth. Questo propulsore, derivato dalla versione stradale, è stato adattato per la competizione con una potenza limitata a 500 kW (circa 680 CV), in linea con le normative della categoria.

  • Cilindrata: 6,5 litri
  • Configurazione: V12 aspirato
  • Potenza massima: 680 CV (500 kW)
  • Peso del motore: oltre 165 kg

Telaio e aerodinamica

La Valkyrie LMH utilizza un telaio monoscocca in fibra di carbonio, realizzato da Multimatic, che garantisce rigidità e leggerezza. Il design è stato ottimizzato per massimizzare l’efficienza aerodinamica e migliorare la stabilità alle alte velocità.

  • Lunghezza: 4.506 mm
  • Larghezza: 1.965 mm
  • Altezza: 1.070 mm
  • Passo: 2.770 mm
  • Peso totale: 1.270 kg
  • Pneumatici: Michelin

 

Aston Martin Valkyrie LMH il ritorno all'endurance

Aston Martin Valkyrie LMH

 

Partecipazioni di Aston Martin nelle gare endurance

Aston Martin vanta una lunga storia nelle competizioni endurance, con importanti successi a Le Mans e in altre gare di durata. Il marchio britannico ha ottenuto la sua prima vittoria alla 24 Ore di Le Mans nel 1959 con la DBR1, guidata da Carroll Shelby e Roy Salvadori. Dopo un periodo di assenza, Aston Martin è tornata nel mondo endurance con la DBR9 nel 2005, vincendo la classe GT1 a Le Mans nel 2007 e 2008.

Negli anni successivi, la casa britannica ha consolidato la sua presenza nel WEC con vetture come la Vantage GTE, che ha ottenuto diverse vittorie di classe a Le Mans, tra cui il trionfo del 2020 nella categoria GTE Pro. Con l’ingresso della Valkyrie LMH, Aston Martin mira a tornare nella classe regina dell’endurance e competere per la vittoria assoluta.

Debutto in gara e team ufficiale

L’Aston Martin Valkyrie LMH farà il suo esordio ufficiale il 28 febbraio 2025, in occasione della gara inaugurale del WEC, i 1812 km del Qatar. Il team ufficiale, The Heart of Racing, schiererà due vetture:

  • #007 – Piloti: Tom Gamble, Harry Tincknell e Ross Gunn
  • #009 – Piloti: Álex Riberas, Marco Sørensen e Roman De Angelis

Aston Martin punta a imporsi nella classe LMH e a scrivere una nuova pagina nella storia delle corse endurance.

 

Aston Martin Valkyrie LMH il ritorno all'endurance

Aston Martin Valkyrie LMH

 

Obiettivo la 24 Ore di Le Mans

La sfida principale della Valkyrie LMH sarà la 24 Ore di Le Mans, una gara iconica che Aston Martin ha già conquistato in passato nella categoria GTE. Il ritorno nella classe regina segna un nuovo capitolo per il marchio britannico, che punta a ripetere i successi ottenuti negli anni d’oro delle corse.

L’ Aston Martin Valkyrie LMH rappresenta una fusione perfetta tra tecnologia, innovazione e passione per le competizioni. Con il supporto di un team esperto e una vettura sviluppata con le migliori tecnologie disponibili, Aston Martin è pronta a sfidare i giganti dell’endurance. Gli appassionati non vedono l’ora di vedere questa hypercar in azione nel 2025 e di scoprire se sarà in grado di riportare il marchio britannico sul gradino più alto del podio.

 

 

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