Daniel Dreifuss, vacanze italiane su Mehari
Daniel Dreifuss, creative director e fondatore di Maurice de Mauriac ha trascorso le vacanze estive in Italia con sua inseparabile Citroën Mehari.
La Mehari è stata regalata a Daniel dai figli, anche loro parte di Maurice de Mauriac. La vettura oltre ad un valore affettivo, permette a Daniel di viaggiare e di farlo ogni volta con un senso di leggerezza e libertà.
Guidare la sua Mehari bianca, è sinonimo per Daniel di emozioni pure. Sentire il vento che soffia dal mare, il calore del sole e i profumi, più vari, dei posti che attraversa.
MMM l’ ha incontrato a Chiavari città che Daniel ha particolarmente a cuore.
– Daniel nella sua vita precedente lei era un bancario. Poi ha letteralmente e drasticamente cambiato la sua vita. Quando ha deciso di diventare un “watchmaker”?
Diciamo che non ho mai voluto essere nel fashion business. Quest’ultimo infatti non ti dà alcuna possibilità di migliorare o di evolvere. In questo contesto quando si fa un investimento e si dimostra un flop, non si ha alcuna possibilità di recuperare. Così mi sono detto che era il momento di fare altro e ho scelto gli orologi. Questi oltre a stimolarmi, danno la possibilità di imparare e migliorare costantemente. Dunque ho scelto di farlo in Svizzera a Zurigo. La Svizzera, senza alcun dubbio, è la scuola migliore per imparare l’arte orologiaia.
– Il nome Maurice de Mauriac, da cosa deriva?
(Ride) È una pura scelta di marketing! Quando non hai un nome che funziona, allora non si ha altro da fare che sceglierne uno francese. E posso assicurare che è un’ottima idea.
– Qual è il suo più grande risultato di lavoro ottenuto fino ad oggi?
Questa è una bella domanda. Posso risponderti dicendo che in primo luogo è quello di essere ancora vivo. Poi di essere ancora in affari, di fare ciò che faccio attualmente. Molti anni fa, il rapper americano JC, mi chiese di realizzare un orologio apposta per lui. Ma rifiutai perché era un lavoro troppo grande di cui effettivamente non avevo bisogno. Quando nella vita hai successo, devi pensare a conservarlo e tenerlo stretto per i tuoi figli. Libertà ed indipendenza, ecco, questo è il mio più grande risultato di lavoro ottenuto sino ad oggi.
– In quale tipo di produzione di orologio lei è specializzato? Perché? Vorrebbe dire qualcosa ai suoi clienti a proposito?
Sono specializzato nella produzione di cronografi con movimento meccanico. Si tratta di orologi che hanno una precisione molto alta e definita. Tale precisione è talmente chiara che nell’arco di tutta la giornata può discostarsi in un range che va da 0-10 secondi.
– Quanto tempo occorre per realizzare uno dei suoi segnatempo?
Generalmente per completare un orologio sono necessari 1/4 giorni. Però può succedere che su alcuni si impieghi anche un mese di lavoro.
– Come influiscono le tendenze nel processo di progettazione del design dei suoi orologi?
Sono sempre attento a quello che mi circonda. Il nostro ufficio a Zurigo ha una grande finestra dalla quale possiamo vedere ogni sorta di novità. Dalle auto alla moda al clima, traiamo ispirazione da ogni stimolo che proviene dall’esterno. Nonostante ciò restiamo fedeli ai nostri classici ideali malgrado il mondo sia in continua evoluzione.
– Quindi lei trae ispirazione da una finestra “sul mondo”?
Proprio così. Ma non solo. Anche i miei clienti svolgono un ruolo fondamentale nel contribuire ad alimentare la mia ispirazione.
– Chi altro è coinvolto nell’azienda Maurice de Mauriac?
Mia moglie Claudia. Lei è una vera artista, ha studiato all’Accademia d’Arte di Firenze. Poi abbiamo 4 collaboratori che provengono dall’ International Watch Company (IWC)
– Oltre gli orologi, cos’altro la interessa?
Mi piacciono molto le borse e le biciclette. Inoltre colleziono miniature di giocattoli da corsa degli anni ’70 e ’80.
– Lei è un appassionato di auto. Qual è quella che l’attira di più?
In passato ho desiderato tanto una Porsche 911. Quando poi l’ho comprata mi sono accorto che effettivamente non era proprio quello che volevo, era piuttosto un’icona, uno status symbol. Qualche anno addietro, i miei figli mi hanno regalato una Citroen Mehari. Adesso non desidero guidare altro. Al volante di quest’auto mi sento davvero libero, e non si può immaginare la sensazione che si prova guidandola trovandosi completamente all’aperto.
– Cosa riserva per il futuro Maurice de Mauriac?
Penso che ci siano infinite possibilità, attraverso le quali i miei figli possano scoprire la strada da seguire. È questo il futuro mediante il quale evolverà il brand Maurice de Mauriac.
Co-fondatore e caporedattore