Ferrari testarossa, la leggenda compie 40 anni
La Ferrari testarossa celebra il suo 40° anniversario e, per onorarla abbiamo ritenuto opportuno raccontare la straordinaria storia del telaio N°3, protagonista indiscusso della fiera Milano AutoClassica 2024 Questo esemplare unico rappresenta una pietra miliare nella storia dell’automobilismo e incarna la tradizione, l’innovazione e il lusso senza tempo che Ferrari ha saputo mantenere in quattro decenni di successi.
La nascita di una leggenda, Ferrari testarossa
La Ferrari testarossa fa il suo debutto al Salone di Parigi nel 1984, suscitando immediatamente clamore per il design rivoluzionario e le sue prestazioni mozzafiato. Erede diretta della Ferrari 512BBi, disegnata da Pininfarina, la vettura si distingueva per le linee scolpite e le caratteristiche prese d’aria laterali, diventando immediatamente un’icona degli anni ’80.
La testarossa è allo stesso tempo un’opera d’arte e un capolavoro di ingegneria. Sotto il cofanoil motore 12 cilindri a V di 4.9 litri, lo stesso della Ferrar 512BBi, in grado di erogare 390 cavalli e raggiungere una velocità massima di 290 km/h. Questo straordinario mix di design e prestazioni l’ha resa una delle supercar più desiderate della sua epoca.
Il telaio N°3, il prototipo che ha fatto la storia
Tra i primi prototipi realizzati da Ferrari, il telaio N°3 ha un posto speciale nella storia della testarossa. Costruito nel 1984, è stato utilizzato per testare e affinare ogni dettaglio della vettura, contribuendo a definire lo standard della produzione.
Questo esemplare è stato sottoposto a numerosi test dinamici, aerodinamici e di affidabilità sia sulla pista di Fiorano sia in contesti di guida su strada. Ogni modifica apportata al design e al motore veniva testata su questo prototipo, che ha quindi un ruolo fondamentale nella creazione del modello definitivo.
Dopo aver completato il suo ciclo di test, il telaio N°3 è rimasto per anni nei depositi Ferrari, preservato come testimonianza della fase di sviluppo della testarossa. Solo di recente, grazie all’intervento di appassionati e collezionisti, questa vettura è stata restaurata per riportarla allo splendore originale. L’esemplare esposto a Milano AutoClassica 2024, naturalmente monospecchio e monodado, in origine il suo colore era marrone, infatti gli interni sono ancora di colore beige, fu Enzo Ferrari a volerla rossa.
Proprio il monospecchio è quello che genera le reazioni più contraddittorie, al punto che alcuni proprietari arrivano a montarne uno identico sul lato destro. Ciò allo scopo di evitare uno scompenso aerodinamico generato dal lungo supporto. Dal Salone di Ginevra edizione 1997, il singolo specchietto posto sul montante è rimpiazzato da una coppia, montata sugli angoli inferiori dei finestrini che ne richiama la linea. La testarossa è anche la prima 12 cilindri ad essere prodotta per il mercato americano e disponibile con guida sia a sinistra che a destra. Questo per consentire alla vettura di competere su ogni mercato a livello mondiale.
I dettagli tecnici del telaio N°3
Il telaio N°3 conserva alcune caratteristiche uniche rispetto ai modelli di produzione successivi. Struttura alleggerita, utilizzata per i test di velocità e maneggevolezza. Configurazione del motore, una versione pre-serie del V12 flat-plane, messa a punto per ottimizzare le prestazioni. Elementi sperimentali, alcuni componenti, come le prese d’aria e i freni, sono diversi rispetto ai modelli successivi, rendendo questo prototipo un pezzo unico.
La testarossa resta in produzione per 7 anni, fino al termine del 1991. Di esemplari ne sono prodotti 7177, tra cui uno unico in configurazione spider con tetto pieghevole realizzato per l’uso personale di Gianni Agnelli.
L’evoluzione della testarossa, icona di stile e prestazioni
La Ferrari testarossa ha continuato a evolversi negli anni, con versioni aggiornate come la 512 TR e la F512 M, che hanno mantenuto vivo lo spirito del modello originale. Tuttavia, la testarossa rimane l’incarnazione per eccellenza di un’epoca in cui le supercar italiane dominavano il panorama automobilistico mondiale.
Con il suo design audace e il rombo inconfondibile del motore, la testarossa è diventata protagonista di film, serie TV e garage di celebrità, consolidando il suo status di simbolo culturale.
Milano AutoClassica 2024, una celebrazione dell’eccellenza
Durante Milano AutoClassica, il telaio N°3 ha attirato l’attenzione di appassionati e collezionisti da tutto il mondo. Lo stand Ferrari è stato il fulcro dell’evento, con esposizioni che raccontavano la storia del modello e attività interattive per gli ospiti.
Questo evento rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza della conservazione delle auto storiche. Il telaio N°3 non è solo un veicolo; è una testimonianza del genio creativo e della passione che hanno reso Ferrari un mito globale.
Oggi, la Ferrari testarossa è un oggetto di culto, con prezzi che continuano a salire nelle aste internazionali. Il telaio N°3, in particolare, rappresenta un’opportunità unica per i collezionisti di possedere un pezzo di storia.
La sua esposizione a Milano AutoClassica ha sottolineato come questa vettura non sia solo un simbolo del passato, ma un esempio di ciò che Ferrari rappresenta ancora oggi, passione, innovazione e perfezione senza compromessi.
Il 40° anniversario della Ferrari testarossa e la presenza del telaio N°3 a Milano AutoClassica ci ricordano perché questa vettura è così speciale. Più di un’auto, la testarossa è un’opera d’arte, un’icona culturale e un testamento all’ingegneria italiana.
Mentre celebriamo il passato, guardiamo anche al futuro, certi che l’eredità della Testarossa continuerà a ispirare generazioni di appassionati.
Co-fondatore e caporedattore