Fiera del tartufo: Alba, Monforte e Barolo
Fiera del tartufo: Alba e dintorni, alla scoperta di questa magnifica zona del Piemonte.
Alba, città delle cento torri, dove ora ne rimangono soltanto tre, ma si può ancora annusare l’aria di quei tempi, assaggiare pregiato tartufo bianco e bere del vino a dir poco fantastico. Ecco un breve itinerario per trascorrere un weekend lungo ad Alba e dintorni. Visiteremo la città e scopriremo tutti i segreti del tartufo e dei piatti tipici piemontesi. Poi passeremo una giornata a Monforte d’Alba. Pranzo in piazza all’enoteca Rocca e visita alla cantina Domenico Clerico. Infine, trascorreremo una mattinata a Barolo in visita alla cantina Ceretto. Un giro semplice, che nell’arco di pochi chilometri permette di scoprire l’animo sincero di questa zona magnifica.
Fiera del tartufo: Alba, dove mangiare e cosa vedere
Alba è una città da scoprire tutta a piedi. Il centro città, con il corso e le sue stradine eleganti e sempre in ordine è un gioiellino. Soprattutto nel periodo della Fiera del tartufo Alba si riempie di banchi e banchetti che vendono prodotti tipici e la gente viene da ogni dove per rifornirsi di questo straordinario e pregiatissimo prodotto. A piedi, la città si visita in una giornata. Dalla Cattedrale di San Lorenzo (il Duomo) si arriva facilmente alle chiese minori tutte sparse lungo le stradine nei dintorni. Da non perdere sono il palazzo comunale e la visita ad Alba sotterranea.
Dove mangiare ad Alba: La Piola
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Bonnet -
Ravioli del Plin -
La Piola -
Vitello tonnato -
Gianduiotto -
Insalata russa
La cucina piemontese è ricca di proteine e ingredienti di pregio. A pranzo o a cena potete fermarvi nel ristorante La Piola, il bistrot dello chef tristellato Enrico Crippa. Lo trovate proprio nella piazza principale di Alba. Prenotate per tempo chiedendo di mettervi nella veranda con vista Duomo e gustatevi i piatti tipici della zona. L’insalata russa e l’immancabile vitello tonnato per antipasto, i classici tagliolini al tartufo o ravioli del Plin come primo piatto, assaggiate la tartare di fassona piemontese e non fatevi scappare il dolce. Un bonnet o un gianduiotto concluderanno una cena già perfetta.
Monforte d’Alba, visita alla cantina Domenico Clerico
Monforte d’Alba è un piccolo paese che si trova a venti chilometri da Alba (se non avete la macchina potete prenotare un taxi e arrivarci in meno di mezz’ora) dove potete visitare il museo civico e assistere a concerti all’aperto all’auditorium Horszowski. Una passeggiata per la piazza e i suoi dintorni saranno preludio perfetto al vostro pranzo e alla visita successiva.
Per pranzare a Monforte, fermatevi in piazza all’enoteca caffè e cucina Rocca. Qui potrete mangiare seduti fuori al sole o dentro al caldo. Assaggerete piatti tipici della tradizione piemontese, tra cui l’immancabile vitello tonnato; ma soprattutto vini di grande pregio, scelti dagli esperti proprietari.
Nel pomeriggio, potrete visitare la cantina Domenico Clerico, una cantina di nicchia che non produce più di duecentomila bottiglie all’anno, tra cui bottiglie di Nebbiolo, Barbaresco e Barolo. La cantina organizza degustazioni classiche; vere e proprie immersioni nel mondo del vino Barolo e della sua eccellenza e visite su misura per chi desidera un’esperienza tutta particolare.
Barolo, visita alla cantina Ceretto
Il terzo giorno, potete dedicarlo alla città di Barolo e a una visita alla cantina Bruno Ceretto. Non perdetevi una visita al WiMu, il Museo del Vino. Al WiMu potrete immergervi completamente nel mondo del vino, della sua cultura e della sua storia. Sarà un viaggio alla scoperta del vino nel suo millenario rapporto con l’Uomo.
Barolo è un paesino di 700 abitanti, bellissimo per la vista di cui si gode e per le passeggiate che potete fare per le sue stradine lastricate di pietra.
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