Gioielli Musicali: le creazione di Maria Carmela Silvestri alla Milano Jewelry Week

tDurante la Milano Jewelry Week, abbiamo incontrato Maria Carmela Silvestri, un’artista selezionata dagli organizzatori per le sue creazioni uniche legate al mondo degli strumenti musicali. Maria Carmela Silvestri, originaria di Napoli, è una creativa poliedrica che ha intrapreso percorsi formativi diversi prima di arrivare all’arte dei gioielli.
 

Gioielli Musicali: le creazione di Maria Carmela Silvestri alla Milano Jewelry Week

Gioielli Musicali: le creazione di Maria Carmela Silvestri alla Milano Jewelry Week

 
Maria Carmela, o Marela come ama farsi chiamare, è un’autentica forza creativa. La sua storia personale ci ricorda che a volte la vita ci porta lontano dai nostri sogni, ma c’è sempre un momento in cui ci svegliamo e cerchiamo di seguire la nostra vera natura. Marela ha trovato la sua voce interiore attraverso la musica e i gioielli, creando opere che trasmettono un messaggio etico e ambientalista, perchè tutto può essere trasformato e ogni oggetto può trovare una nuova vita.
La sua straordinaria idea di creare gioielli a partire da parti di strumenti musicali ha radici profonde nella sua passione per la musica. Cresciuta con le melodie di un padre bassista, la musica è sempre stata una parte essenziale della sua vita. Questa connessione tra musica e design ha portato Marela a trasformare strumenti musicali dismessi in gioielli significativi che possono essere indossati e condivisi.
 

I gioielli di Maria Carmela Silvestri al Milano Jewelry Week,

Ogni gioiello di Marela racconta una storia unica, una combinazione di ascolto, sperimentazione dei materiali e una connessione profonda con chi richiede la creazione. Non c’è un tempo prestabilito per la realizzazione di queste opere d’arte, poiché ogni gioiello ha la sua storia e il suo processo creativo. Marela trae ispirazione da vari generi musicali, il che rende ogni pezzo unico e irripetibile.
 

Gioielli Musicali: le creazione di Maria Carmela Silvestri alla Milano Jewelry Week

Gioielli Musicali: le creazione di Maria Carmela Silvestri alla Milano Jewelry Week

 
La sua filosofia si concentra sull’unione tra estetica e design, ritenendo che i gioielli debbano essere belli da indossare e nello stesso tempo trasmettere benessere. Marela crede nel potere comunicativo dei gioielli, che possono definire lo stile e l’identità di chi li indossa.

Chi ha indosato i gioielli di Maria Carmela Silvestri

Nella nostra chiacchierata Marela condivide anche le sue influenze e ispirazioni, tra cui il famoso designer Wallis Hong, che Maria Carmela Silvestri ha incontrato durante la Milano Jewelry Week. Riconosce il potere dei designer di creare tendenze e cultura, di smascherare falsi miti e di trasmettere messaggi significativi attraverso la moda e il design.

Maria Carmela Silvestri esprime il desiderio che le sue creazioni siano indossate da musicisti famosi come Sting o Samara Joy, vincitrice di un Grammy Award. I  gioielli di Maria Carmela Silvestri sono stati già apprezzati da leggende del blues come Bobby Rush. Marela vede nei suoi gioielli non solo oggetti di bellezza, ma simboli che creano legami e comunicano l’essenza di chi li indossa.

In un mondo in cui la creatività è una forza determinante in ogni epoca storica, Maria Carmela Silvestri, o Marela, è un esempio di come l’arte e la passione possano dare vita a opere che trasmettono un messaggio significativo e contribuiscono al cambiamento. La sua unicità e la sua dedizione al suo mestiere ci ispirano a cercare la nostra voce interiore e a viverla appieno.
 

L’intervista a Maria Carmela Silvestri

 

Gioielli Musicali: le creazione di Maria Carmela Silvestri alla Milano Jewelry Week

Gioielli Musicali: le creazione di Maria Carmela Silvestri alla Milano Jewelry Week

 
Chi è Maria Carmela Silvestri?
Sono nata a Napoli, sono stata sempre una creativa, ho avuto mille lavori distanti dall’arte, ma sono stata sempre una creativa in ogni lavoro. Copywriter, assistente cuoco, cameriera, cantante, operatrice call center. Marela è la mia anima creativa che viene a svegliare il mio estro e mi fa sentire viva. É il luogo che ho cercato per tanti anni dentro me e manda un messaggio a chi è in ascolto: cerca dentro te la tua voce interiore e vivi per esprimerla. A volte la vita ci porta a fare strade che divergono dai sogni, dai valori, da quello che ha senso realmente per noi. Poi arriva un momento in cui quello che fai non ti basta più, senti la frustrazione di non aderire alla tua vera natura. Le cose che fai non ti coinvolgono, non riesci a raccontarti. Gli altri si aspettano che tu continui a rispondere a quel modello di certezze che è uno standard sicuro. Ma ti svegli che non sei felice anche se hai tutto, proprio tutto! Pensi che un giorno o l’altro non sarai più in questa dimensione e vuoi che i passi che hai compiuto su questa terra abbiano un senso, lascino un segno. Oltre qualsiasi definizione di età, percorso e provenienza questa è la vera storia di Maria Silvestri che era già grande quando ha scoperto di avere un secondo nome ingombrante, che ha convissuto con una natura segreta e che l’ha incorporata per vivere pienamente una vita vera, adesso è Marela.

Come è nata l’idea di realizzare gioielli con parti di strumenti musicali?
La musica è da sempre il mio nutrimento, giurerei che qualsiasi creativo riesca a raggiungere l’ispirazione ascoltando musica. Ho solo cercato un modo perché la musica che io sento potesse essere vista e indossata. Il mio legame con la musica è antico, già da prima che io nascessi devo aver ascoltato più rhythm’n’blues che ninne nanne, mio papà bassista mi ha alimentata con tutte le uscite della Motown e della Stax, io stessa ho cantato in varie formazioni e prendo lezioni di piano. Il momento in cui nasce la scintilla non lo programmi tu, è quando tutte le costellazioni si uniscono per renderti totalmente connesso con la tua voce interiore.

Marela dove nasce la passione per i gioielli
La passione per i gioielli contemporanei mi ha portata da sempre ad osservare con cura tutte le boutique di design indipendente e ricercare i brand con personalità. Ho unito la mia passione per la musica al design e alla voglia di creare qualcosa di significativo, che emanasse un messaggio etico e ambientalista, suggerendo che le cose possono essere riparate e trasformate, che ogni cosa può essere vista da molte angolazioni e rivitalizzata anziché gettata via. La musica è il veicolo, il tramite con cui entrare in connessione.

Cosa ti è servito per diventare creatore di gioielli?
La rabbia, il dolore, la crisi. Ma come, mi dirai, una cosa così bella come i gioielli provocata da sentimenti bui? Ebbene sì, è il superamento di un ostacolo che ti porta a scoprire la luce che è in te e fare meglio in ogni campo. I primi gioielli realizzati mentre vivevo a Manchester Uk nel 2013, mi sono stati rubati dalla persona a cui li avevo affidati in conto vendita. Da quel momento è iniziata la mia ricerca dei tesori perduti, cose che apparentemente non hanno valore ma che con l’intervento artistico possono trovare nuova vita. Ho avuto una battuta d’arresto e molta sfiducia, poi ho cercato dentro me quella voglia di bellezza che mi rende viva ed è nata la mia linea di gioielli musicali.

Il momento in cui nasce la scintilla non lo programmi tu, è quando tutte le costellazioni si uniscono per renderti totalmente connesso con la tua voce interiore.

Quanto tempo ci vuole per realizzare una tua creazione?
Ciascun gioiello ha una sua storia, un suo processo creativo, fatto di ascolto, sperimentazione dei materiali e connessione con chi richiede una creazione. Possono volerci settimane, a volte ho impiegato anche un anno, oppure una sola notte. Anche la ricerca dei materiali determina il tempo, mi ci sono voluti anni per costruire la rete che fornisce gli scarti musicali, tra accordatori, liutai, restauratori, musicisti, scuole di musica. L’arrivo di qualche strumento a fine corsa mi sorprende sempre, non è programmabile. Per me è difficile stabilire anzitempo quanto tempo ci vorrà per passare dall’idea al pezzo finito, ma chi sceglie un gioiello Marela sa che il tempo è un concetto denso in cui i rimandi con il cliente sono continui perchè quello specifico gioiello parli della sua storia e delle emozioni che la musica regala. I Monili Musicali Marela sono gioielli ispirati unici per la caratteristica irripetibilità di ogni pezzo.

Quali sono i segreti per creare un gioiello?
Credo non ci siano segreti per creare un manufatto, ma tecniche che si possono apprendere sia per la manifattura che per il disegno, anche la creatività è una cosa che si allena, che si migliora. Devi solo sentire una vocazione e decidere di seguirla, questa è un’altra cosa. Quindi il segreto forse banalmente è crederci. Non ho un background accademico, nessuna scuola di design o insegnante privato. Da bambina sognavo di iscrivermi all’istituto d’arte, da grande ho sfiorato l’idea dell’accademia, ma non ho mai creduto abbastanza che questa fosse la mia strada, poi la mia strada mi ha raggiunta e sono qui a creare quello che sento. Senza basi tecniche, devo inventarmi ogni volta delle soluzioni, scoprire i materiali giocando con essi, sempre sperimentando e immaginando possibilità nuove.

È più importante l’estetica o il design?
Nel caso del gioiello le due anime convivono, l’estetica del gioiello sta infatti anche nel benessere che riceve la persona che lo indossa, quindi nello studio della vestibilità e del design. La mia ricerca si evolve in questa direzione, anche se talvolta ritengo si debba anche indulgere con tratti estetici più estremi se urge la necessità di esprimere significati sostanziali.

Hai una tua opera che preferisci?
Sono legata a ciascuna delle mie creazioni, in esse c’è un momento che voglio ricordare, quello dell’ispirazione e della connessione. Per me i gioielli non sono oggetti per apparire, ma simboli per innescare legami e comunicare al mondo la nostra essenza.

Perchè i tuoi gioielli sono unici?
In particolare chi sceglie un gioiello Marela esprime la sua unicità attraverso la scelta del brano che mi ispirerà, con un senso di fiducia e un contatto che si instaura nella creazione, con un coinvolgimento nelle fasi creative. Un gioiello che amo particolarmente è il primo che ho realizzato, la collana Re-Vivo ispirata al brano La grande Cascade del chitarrista e compositore René Aubry, realizzata con corde di basso e chitarra. Soprannominata la collana sulla partitura perché l’ho presentata in mostra su un vecchio spartito collegata ad un mp3 per ascoltare il brano che l’ha ispirata. A guardarla a me sembra di vedere gli scrosci di note e zampilli. Come dire, io la musica la vedo! Voglio che le mie creazioni siano appunto musica per gli occhi.

Invece tra i gioielli classici e non hai delle preferenze?
Sono molto curiosa dei gioielli concettuali, del design contemporaneo, soprattutto di quelli realizzati con materiali sperimentali. Mi piacciono molto le collane materiche, gli orecchini vistosi, qualcosa che racconti a muso duro la mia personalità artistica, o in generale che parli dell’identità di chi lo sceglie. Amo i gioielli in generale perché hanno un forte potere comunicativo, definiscono lo stile più degli abiti secondo me.

Hai stili di riferimento?
Trovo che le influenze stilistiche mi arrivino da fonti diverse, osservando quindi la pittura, le forme della natura, i volti, non ne faccio una costruzione progettuale, ma tutto è assimilato nell’osservare con voracità la forma delle cose e il loro significato interiore. La musica fa tutto il resto, le collezioni e i pezzi unici cambiano stile con i vari generi musicali.

Hai qualche designer che ti ispira?
Ho avuto il piacere di confrontarmi con numerosi incredibili designer grazie alla mia recente partecipazione alla Milano Jewellery Week, selezionata per la categoria Artistar Jewels 2023. In quella occasione ho avuto l’onore di conoscere in persona Wallis Hong, che precedentemente mi aveva incantata con le sue creature in titanio dal forte potere poetico. Assistere al suo talk durante questa esperienza è stato un arricchimento decisivo per me, la sua visione mi ispira e mi fa procedere con pienezza verso la mia reale espressione artistica.

Cosa vuol dire essere un designer oggi?
Ho la convinzione che essere un creativo in genere abbia un peso determinante in ogni epoca storica, che la società ne abbia consapevolezza o meno. Anche quando l’arte non viene valorizzata abbastanza è proprio forse in quel momento che i creativi hanno grande responsabilità. Oggi i designer hanno un grande potere di creare tendenze e cultura, smascherare falsi miti e inoltrare messaggi pieni di senso dal canale privilegiato della moda. Tutto quello che riguarda il mercato non mi interessa al momento.

Chi ti piacerebbe che indossasse le tue creazioni?
Mi piacerebbe che un giorno Sting mi chiamasse per indossare un mio anello, forse dovrei chiedergli la misura esatta. Confesso ho un debole per la sua musica, la sua filosofia e la sua figaggine. Potrebbe nascere un’intera collezione ispirata a brani come Fragile, Shape of my heart, Field of Gods, Every Breath You Take. Ho già realizzato una collana ispirata alla sua Roxane. Vorrei che la mia collana Jazz fosse indossata dalla meravigliosa Samara Joy, vincitrice del Grammy Awards 2023, incredibile talento Jazz. I miei gioielli sono spesso indossati da musicisti ed appassionati, si prestano ad essere indossati sul palco per il loro potere evocativo e simbolico. Un mio anello gira tra le dita del mitico Bobby Rush leggenda del blues, vincitore del GRAMMY 2017 e 2021 e di oltre 12 Blues Music Award.

Hai concorrenza nel tuo genere?
Definirei il mio un brand di gioielli etici ed ecosostenibili, ispirati alla musica. Non sento di avere competitor propriamente detti, ci sono migliaia di bravissimi e innovativi designer che propongono gioielli incredibilmente belli e pieni di significato. Chi utilizza materiali insoliti o anche recupera gli scarti di settori specifici potrebbe essere ritenuto un mio concorrente. E a questi che guardo nel ritagliarmi la mia fetta di ammiratori per così dire, non mi piace parlare di target. Non ho ancora visto qualcuno che abbia realizzato gioielli recuperando un vecchio pianoforte, ma so che ci sono molti sensibili alla musica che vorrebbero indossare qualche nota. Invito altri artisti a sperimentare questo ambito e trovare la propria espressione, la creatività è un processo collettivo. Ognuno poi ha la sua propria voce.

Cosa ne pensi delle auto elettriche? Salveranno il mondo?
Mi piacerebbe che le auto elettriche potessero costare sempre meno, che ci siano colonnine per ridurre costi di gestione, dovrebbero esserci incentivi soprattutto per i tassisti di Napoli, la mia città. Non basterà a salvare il mondo ma credo possa contribuire a ridurre inquinamento acustico e ambientale. Vorrei inoltre che l’energia elettrica fosse prodotta da fonti rinnovabili, non inquinanti.

Guidi per passione o necessità?
Ho amato guidare, poi l’ho odiato ed amato ancora. Ho scelto infine di andare a piedi e in bici, prendere l’auto solo per impossibilità di altri mezzi o per piacere di un viaggio on the road, per godere l’attraversamento alla guida verso una nuova destinazione.