Gran Premio di Bari, ebbrezza da F1
Lo straordinario Gran Premio di Bari nella sua 7ª Rievocazione.
Si è conclusa ieri 25 aprile, la rievocazione del Gran Premio di Bari che ci ha fatto rivivere, con grandi emozioni, la storia dei Grand Prix.
Organizzato dall’Old Cars Club e inserito nell’Asi Circuito Tricolore, il Gran Premio di Bari porta il capoluogo pugliese al centro del motorsport negli anni a cavallo tra la fine dei ’40 e l’inizio dei ’50.
Storia del GP di Bari
Tra il 1947 e il 1956 il Gran Premio di Bari è disputato in 9 edizioni. Il circuito è realizzato su un tracciato lungo 5,54 Km che si snoda tra le strade urbane di Bari intorno ai padiglioni della Fiera del Levante. Viene percorso in senso antiorario ad eccezione dell’ultima edizione del ’56.
La prima edizione risale al 13 luglio del 1947, ed è aperta alle vetture di Formula Grand Prix. Per l’occasione l’allora sindaco Vito Antonio Di Cagno, forte sostenitore della manifestazione sportiva, ottiene che ad organizzarla e a dirigerla sia Renzo Castagneto, patron della 1000Miglia. Castagneto riesce a far partecipare nientemeno che la Squadra Corse Alfa Romeo, che schiera due prestigiose Alfetta, guidate da Achille Varzi e Consalvo Sanesi. La gara è vinta da Ascari, nonostante il duello serrato con Sanesi. Ascari conclude i 50 giri ufficiali della corsa in 2h 37′ 27” registrando una media di 105 Km/h. Assenza di enorme spessore in questa prima edizione è registrata dalla Ferrari e dunque dal suo pilota, Tazio Nuvolari, impegnati in una gara sul Circuito di Parma, vinta dallo stesso Nuvolari.
Nel corso delle 9 edizioni, il Gran Premio di Bari, raggruppa i più grandi marchi automobilistici. Ferrari, Mercedes, Alfa Romeo, Talbot Maserati, Cisitalia e Stanguellini.
Rievocazione storica del Gran Premio di Bari
Dal 2010 la rievocazione storica del Gran Premio organizzata da Old Cars Club e inserita nell’ASI Circuito Tricolore, non solo riporta nella città barese modelli di auto stupendi dal fascino senza tempo, ma fa rivivere le gesta di piloti memorabili quali Nuvolari, Ascari, Fangio, Farina, Varzi, Gonzales e Moss.
Questa 7ª rievocazione storica annovera, tra le 55 vetture iscritte, capolavori come la Stanguellini Junior del 1960, concepita dal costruttore modenese con la collaborazione di Juan Manuel Fangio. La Fiat Formula Monza 875, voluta dall’ingegner Tavoni, ex Ferrari, per avviare giovani piloti alle corse in circuito. Rarità come la Taraschi Urania 750 Sport, appartenuta alla “pilota” di Formula 1 più famosa al mondo, Maria Teresa de Filippis. Dal ’49 al ’51, la pilota corre numerose gare, tra cui la 1000Miglia, il GP di Napoli, il Giro di Calabria, la Coppa delle Dolomiti, La Stella Alpina e la Coppa di Toscana. Una grande donna oltre che grande pilota, che ha contribuito, a modo suo, a creare un pezzo di storia dell’automobilismo.
Direttamente da Southampton, Inghilterra, arriva un’altra bella e unica vettura, la Austin Speedex del 1935. Costruita interamente in alluminio, monta un motore Austin 750.
Il Gran Premio di Bari è un’iniziativa che rientra nel Circuito Tricolore ASI. Questo dal 2021 ha come obiettivo quello di promuovere e valorizzare la conoscenza del territorio attraverso il motorismo storico. Un modo attraverso il quale l’ASI contribuisce allo sviluppo del Paese promuovendo le eccellenze italiane tra paesaggi mozzafiato, bontà enogastronomiche e cultura.
Possiamo dire che il GP di Bari è stato davvero il GP dell’entusiasmo. E che entusiasmo nel vedere sfrecciare gli equipaggi femminili a bordo dei loro bolidi. Donne al volante pericolo costante, un mito da sfatare, piuttosto verrebbe da dire, donne capaci, donne forti.
Tra gli invitati, merita di essere ricordato Cesare Fiorio, ex sportivo, e personaggio decisivo nel far sì che i rally divenissero una specialità professionistica. Nel 1961 vince come pilota il titolo italiano di velocità categoria GT, a bordo della Lancia Appia Zagato. L’HF cioè l’High Fidelity è il reparto corse della Lancia voluto e fondato da Fiorio. Il reparto HF consente alla casa torinese di cominciare così ad essere protagonista di rilievo nei rally internazionali.
Co-fondatore e caporedattore