HOLYFREEDOM Stealth originalità in forme
HOLYFREEDOM Stealth è il nome della “calotta” che il noto brand del cane dalla testa mozzata, quello a cui non si mette il guinzaglio, dunque sinonimo di libertà, ha sviluppato per sottolineare la sua identità.
HOLYFREEDOM Stealth, come nasce il progetto
Il processo che ha portato a realizzare un casco innovativo dal nome accattivante e misterioso, è il risultato di 12 anni di esperienza. Esperienza che HOLYFREEDOM ha maturato al fianco di altrettanti marchi prestigiosi nel campo dei caschi per moto.
Il nome, Stealth appunto, richiama quello del famoso aereo da caccia invisibile ai radar. Proprio come tale aereo, anche questa calotta si distingue per la sua unicità rispetto agli altri modelli.
Infatti il suo disegno, originale e innovativo, non ha solo una valenza estetica. Gli spigoli e le triangolazioni che la caratterizzano le conferiscono una struttura più rigida rispetto alla tradizionale calotta tonda rendendola definitivamente più concreta in termini di sicurezza.
Materiali che compongono la calotta “Stealth”
Le suddette forme spigolose ed inedite, sono esaltate dall’ABS, il materiale che meglio si presta a tale scopo. Per quanto riguarda gli interni, la fattura è di altissima qualità, con finiture di gran pregio e impunture dell’imbottitura che seguono in maniera maniacale gli spigoli del disegno esterno.
In base alla taglia, il suo peso oscilla tra i 94 e i 104 grammi. Il casco richiama il mondo “custom” a cui il marchio HOLYFREEDOM si ispira, e tutti i modelli si distinguono per una pennellata centrale in contrasto colore. Il casco Stealth è omologato CE06 e sarà commercializzato a partire da gennaio 2024 in 6 differenti colorazioni. Tre lucide nero, bianco e grigio e tre opache: nero, verde militare e grigio gunmetal.
HOLYFREEDOM Stealth al Wheels & Waves
Un’anteprima di questo unico casco, i pochi fortunati, hanno potuto ammirarla al Wheels & Waves. L’occasione lo ha visto protagonista, naturalmente a protezione di una “capoccia” durante il “Punk’s Peak“. Si tratta della storica corsa che caratterizza l’evento sin dal lontano 2013 e che vede piloti provenienti dai 4 angoli della terra, affrontarsi sulla mitica lingua d’asfalto del Mont Jaizkibel. La capoccia in questione per la quale lo Stealth ha fatto da copricapo è quella di Ruben Cotarelo.
Co-fondatore e caporedattore