Kim Williams a Pitti Uomo 107 Pantofola d’Oro l’evoluzione di un marchio storico

A Pitti Uomo 107, tra stand curati nei minimi dettagli e le novità del mondo fashion, abbiamo avuto il piacere di incontrare Kim Williams ceo di Pantofola d’Oro, che ha condiviso con noi la storia e il futuro di Pantofola d’Oro, un brand che affonda le sue radici nel Made in Italy più autentico e che continua a innovare mantenendo saldo il legame con la tradizione.

 

Kim Williams a Pitti Uomo 107 Pantofola d’Oro l’evoluzione di un marchio storico

Kim Williams Pantofola d’Oro

 

Pantofola d’Oro una storia che nasce da un commento

“Nel 1958, John Charles, ex calciatore della Juventus, osservò una delle nostre scarpe e disse: ‘Questa non è una scarpa, ma una pantofola.’ Da lì nacque il nome Pantofola d’Oro,” ci racconta Williams. “Da sempre abbiamo realizzato scarpe sportive per tutti gli sport – calcio, golf e altri ancora – vestendo i migliori atleti al mondo.”

Con questo aneddoto, Kim ci trasporta immediatamente nelle origini del marchio, un racconto di passione, artigianalità e dedizione al prodotto. Negli anni, il brand ha mantenuto il suo DNA unico, ma ha saputo anche adattarsi ai cambiamenti del mercato.

 

Kim Williams a Pitti Uomo 107 Pantofola d’Oro l’evoluzione di un marchio storico

Kim Williams a Pitti Uomo 107 Pantofola d’Oro l’evoluzione di un marchio storico

 

Pantofola d’Oro la svolta degli anni 2000

Quando Kim Williams e il suo team hanno preso in mano l’azienda nel 2000, il panorama era cambiato. “Pensavamo che ci fosse ancora un grande mercato per le scarpe da calcio Made in Italy, ma ormai il settore era dominato dalle importazioni e dai grandi volumi. Così abbiamo deciso di riproporre alcune delle nostre scarpe iconiche, ispirandoci a modelli storici e rielaborandoli in chiave moderna.”

Una delle creazioni più significative per Pantofola d’Oro di quell’epoca è stata una scarpa che riproduceva fedelmente un fondo che richiedeva ben 70 fasi di lavorazione artigianale. “Oggi rifare quel modello costerebbe tra gli 80 e i 90 euro solo per la lavorazione,” sottolinea Williams. Nonostante il successo iniziale, il mercato si è rapidamente spostato verso modelli più accessibili, rendendo più difficile competere con i grandi brand internazionali.
 

Kim Williams a Pitti Uomo 107 Pantofola d’Oro l’evoluzione di un marchio storico

Kim Williams a Pitti Uomo 107

 

Tradizione e artigianalità

Tra le sfide più interessanti affrontate dal brand c’è stata quella di mantenere vivo lo spirito artigianale in un mercato dominato dai volumi. Williams ha evidenziato come Pantofola d’Oro abbia puntato su scarpe tamponate e lavorate a mano, mantenendo un equilibrio tra passato e presente. “Uno dei nostri modelli più iconici degli anni ’60 è stata la prima scarpa da calcetto che non macchiava il parquet. Era rivoluzionaria: prima di allora, tutte le scarpe lasciavano segni sul legno.”

Il ritorno delle scarpe retrò

Oggi, il mercato sembra premiare nuovamente i modelli con una forte identità e una storia da raccontare. “Il ritorno delle adidas Samba e di altre scarpe vintage ci fa ben sperare per il futuro di un marchio Made in Italy come il nostro,” aggiunge Williams. “In Giappone e Corea, il Made in Italy è ancora molto apprezzato, e stiamo collaborando con influencer e youtuber per far conoscere la nostra storia a un pubblico più ampio.”

Collaborazioni e nuovi progetti

Tra i momenti più emozionanti della chiacchierata, Williams ha condiviso alcune indiscrezioni su collaborazioni future. “Con Champion, ad esempio, stiamo esplorando nuove idee. Maurizio Donadi, un mio caro amico e attuale direttore artistico del brand, vuole lavorare con noi su un progetto speciale. E poi ci sono le collaborazioni con Beams in Giappone e altre partnership in Corea.”

Non mancano nemmeno i riferimenti al passato, come l’accordo con Ralph Lauren del 2010, interrotto a causa della crisi finanziaria globale. Ma Kim guarda avanti con ottimismo: “Abbiamo in cantiere una scarpa per la barca e una per la guida, entrambe ispirate alla nostra tradizione e pensate per offrire performance e stile.”

 

Kim Williams a Pitti Uomo 107 Pantofola d’Oro l’evoluzione di un marchio storico

Pantofola d’Oro l’evoluzione di un marchio storico

 

Il futuro di Pantofola d’Oro nel mercato italiano e le sfide del retail

Sul fronte italiano, Williams ha ammesso le difficoltà di gestire monomarca in un mercato complesso: “Abbiamo un solo negozio ad Ascoli e puntiamo sui multimarca. Oggi, senza una gamma completa di abbigliamento e accessori, è difficile mantenere vivo un monomarca tutto l’anno.”
Nonostante questo, il brand continua a puntare su qualità e artigianalità, fattori che rendono le sue creazioni quasi sartoriali. “Ogni scarpa racconta una storia. Abbiamo vestito atleti, realizzato scarpe da driver in collaborazione con Zagato e continuiamo a innovare rispettando le nostre radici.”
Concludendo, Williams ci ha lasciato con una riflessione sul valore del Made in Italy: “In Italia si sta perdendo l’apprezzamento per il nostro patrimonio artigianale, ma all’estero, in mercati come il Giappone e la Corea, il nostro lavoro viene riconosciuto. Il nostro obiettivo è continuare a creare prodotti autentici, raccontare la nostra storia e portare avanti l’eccellenza italiana.”

Pitti Uomo 107 è stato il palcoscenico perfetto per scoprire come Pantofola d’Oro stia affrontando le sfide del presente con uno sguardo rivolto al futuro, mantenendo saldo il legame con una tradizione che non smette mai di ispirare.