Tombolini marchi di moda sostenibile a Pitti Uomo

Quando un brand di moda sostenibile cerca di migliorarsi davvero, non si ferma certo ai tessuti. Infatti Tombolini non solo festeggia i sessant’anni di attività a Pitti Uomo con la presentazione diella linea Zero Impact, la linea di capi realizzati con filati organici, ma annuncia anche la nascita della Fondazione Eugenio Tombolini, che si occuperà di giovani e formazione, e la ristrutturazione dell’headquarter con l’obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 e puntare a nuove assunzioni.

Zero Impact abbigliamento sostenibile

Zero Impact è la linea di abbigliamento sostenibile di Tombolini realizzata con filati organici e biodegradabili e tessuti RYC (ovvero tessuti composti da un mix di cotone riciclato e poliestere riciclato), prodotti utilizzando tecniche che limitano i consumi di acqua e di Co2, sia in fase di produzione che dopo l’acquisto grazie alla possibilità di lavare i capi in lavatrice a 30 gradi senza necessità di stiratura. Fa parte della collezione Zero impact la famosa giacca-camicia 100% biodegradabile, decomponibile in maniera naturale nella sua totalità, compresi gli accessori che la compongono come i bottoni, le etichette e le grucce. Tombolini ha davvero saputo costruire una filosofia green puntando sulla durata di vita dei capi, sul riciclo delle materie prime e sull’innovazione dei processi produttivi. Questa linea rappresenta l’impegno del brand per un futuro più sostenibile, dove l’eleganza incontra il rispetto per l’ambiente.
 

 

Fondazione Eugenio Tombolini la sartoria per i giovani

Ma la moda sostenibile non si misura solo con la qualità dei tessuti. L’impegno di un brand etico deve cercare di avere un impatto positivo complessivo. Così, nasce la Fondazione Eugenio Tombolini, che ha l’obiettivo di creare una scuola di sartoria presso la sede di Colmurano (Macerata) che si dedicherà alla formazione dei giovani, avvicinandoli al mondo del lavoro e promuovendo la creatività. Inoltre, il legame con lo sport sarà un altro punto fondamentale nel programma della Fondazione, per sostenere i ragazzi e il loro futuro attraverso la ricerca del benessere psicofisico nelle discipline sportive. Del resto, lo stile per Tombolini è da sempre legato anche all’universo sportivo con cui condivide quei valori fondamentali – rispetto, dedizione, forza di volontà e motivazione etica – che sono l’attributo fondamentale dell’essenza dell’uomo contemporaneo.

Nata nel 1964 a Urbisaglia (Macerata) dal genio di Eugenio Tombolini e nel 2024 festeggia sessant’anni di attività insieme ai suoi 150 dipendenti. Tombolini è una vera storia di moda sostenibile Made in Italy e si basa su un profondo legame col territorio che, combinato a una manodopera altamente qualificata e a una grande capacità d’impresa, ha generato la strategia vincente: una filosofia green con propensione a uno sviluppo nel rispetto dell’ambiente.

Come anticipato, Tombolini ha previsto una ristrutturazione della sede principale dell’azienda con l’obiettivo di ridurre le emissioni di Co2. Alla ristrutturazione dell’headquarter, inoltre, seguirà un altro importante passo: l’assunzione di nuovi dipendenti, a supporto della continuità generazionale del Made in Italy.

“L’investimento sul capitale umano e lo stretto legame con il territorio – ci racconta Silvio Calvigioni Tombolini, rappresentante della terza generazione di famiglia – rimangono i valori chiave del Dna Tombolini”.
 


 
La moda più sostenibile? È di seconda mano. A Pitti Uomo ha spopolato il vintage.
 


 

Cosa significa moda sostenibile?

Un marchio di moda sostenibile non si occupa solo dei propri processi produttivi. La moda sostenibile si assicura che tutta la filiera – dalla scelta del tessuto fino all’utilizzo del capo – sia indirizzata verso una produzione e un consumo etici. Perciò la moda sostenibile cerca non solo di limitare l’impatto ambientale, ma anche quello sociale ed economico. Inoltre, qualunque impresa etica e sostenibile dovrebbe sempre cercare di restituire qualcosa in più alla comunità di cui fa parte. Per questo, azioni come la costituzione della fondazione e della scuola di sartoria sono fondamentali quanto l’utilizzo di un tessuto biodegradabile.