Martin Parr, Short & Sweet, in mostra al MUDEC

Martin Parr, uno dei grandi fotografi del nostro tempo nonché umorista, è in mostra al MUDEC di Milano con “Short & Sweet”.  Una serie di oltre 60 immagini, che lo stesso Parr ha scelto, a compendio della sua carriera, un’attenta analisi, kitsch, sulla nostra società  e le sue innumerevoli sfaccettature, anche le meno edificanti. 
 

Martin Parr, Short & Sweet, la mostra al MUDEC

Martin Parr, Short & Sweet, la mostra al MUDEC

 
Ironico, irriverente l’occhio attento e audace di Martin Parr, ha raccontato e continua a farlo, la società e i suoi cambiamenti. Lo fa attraverso una lente di ingrandimento a “colori vivaci” e crea così storie reali di vita quotidiana, caratterizzate da momenti eccentrici ed autentici. La sua è una ricerca ossessiva del dettaglio perfetto, attraverso il quale offre una prospettiva ineguagliabile e al tempo stesso provocatoria, della società contemporanea. 
Ma attenzione nei facili giudizi. In lui non vi è nessun doppio senso o malvagità o ancora qualsiasi giudizio moralistico. È solo un fotografo atipico, animato o meglio ispirato da una grande curiosità, che studia la società come se fosse un vero e proprio antropologo. 

La fotografia di Martin Parr

Il linguaggio di Parr attraverso le sue immagini, danno una visione sarcastica della società e, come già accennato, ne evidenzia gli aspetti più ridicoli e imbarazzanti. Le immagini sono un racconto di tutto ciò che è legato alla cultura di massa, il cibo, le vacanze, i viaggi. Dinanzi le sue fotografie non possiamo non ridere. “Siamo circondati da cose divertenti, anche la gente che attraversa la strada può essere buffa e sono queste le cose che mi colpiscono. La vita è piena di eventi deprimenti, un po’ di umorismo dunque è necessario.” Queste le parole di Martin Parr durante la presentazione al MUDEC di Milano  di “Short & Sweet” la mostra che andrà in scena dal 10 febbraio sino al 30 giugno 2024.
 

Martin Parr, Short & Sweet, la mostra al MUDEC

 

La mostra Short & Sweet al MUDEC

Le 60 immagini che compongono la mostra bastano per lasciare chi osserva immergersi completamente nel mondo di Parr, dove a prevalere sono colori e dettagli. Un interminabile universo kitsch in cui tutti siamo impegnati a fare le stesse cose che altro non sono poi il frutto di questa società globalizzata. Una società che si dedica prevalentemente allo spreco e al consumismo di massa immortalata mentre gode del suo tempo libero. E come il fotografo asserisce, “è proprio guardando come impieghiamo il nostro tempo libero a dirci chi siamo davvero.

Martin Parr è un fotografo atipico. I suoi interessi non riguardano guerre o importanti avvenimenti storici. Ad attirare la sua attenzione sono le persone semplici e il loro essere stravaganti. Il tutto poi è condito con il caratteristico “british humor” e colori accesi.
 


 
Ad aprire la mostra le immagini in bianco e nero della serie “The Non Conformist” e “Bad Weather“. Quest’ultima incentrata sulle influenze delle condizioni meteorologiche sulla vita degli inglesi. Per quanto concerne “The Non Conformist” è il primo progetto che un giovanissimo Parr realizza in 5 anni, dal ’74 all”80, con quella che poi diventerà sua moglie, Susie Mitchell. La coppia dunque per 5 anni si concentra sugli eventi a cui assiste nelle periferie dello Yorkshire, in particolare su quelli dei Non Conformisti. Martin fotografa così le vite di operai, minatori, mariti presi per il naso, colletti blu e agricoltori immersi nell’ambiente che li circonda. Il risultato è un reportage storico che mette in evidenza l’indole ferocemente indipendente dell’Inghilterra settentrionale dall’anglicismo di Stato.
 

Martin Parr, Short & Sweet, la mostra al MUDEC

Martin Parr, Short & Sweet, la mostra al MUDEC

 
Il bianco e nero lascia poi il posto a quelle tinte sature, che diventeranno caratteristica di Parr, nel progetto “The Last Resort.” Ambientato sulle spiagge di Brighton, sobborgo balneare di Liverpool, tra l’82 e l’85. Tra satira e crudeltà, ritrae famiglie a basso reddito in vacanza mettendo in evidenza la decadenza della società del benessere e del consumo. Si continua poi con “Common Sense” che rappresenta il lavoro di svolta del fotografo. Uno studio sugli usi e costumi della società composto da più di cento immagini in formato A3. 

“Life’s Beach” e “Small World” riprendono il filone delle vacanze e del turismo. “Establishment” invece basa lo studio sull’élite d’ Oltremanica trasformando in rivelazioni provocatorie i cliché dell’inglese, mentre “Every Body Dance Now” racconta della danza come la forma più espressiva di democrazia. 
Infine la serie “Fashion” raccoglie immagini da lui prodotte per riviste di moda o in occasioni delle sfilate, che non si discostano da quelle che il fotografo ha realizzato per fini non commerciali.
 

Martin Parr, Short & Sweet, la mostra al MUDEC