Miguel Angel Jiménez, una carriera di successi
In occasione del 74° Open d’Italia, tenutosi al Golf Club di Milano abbiamo ammirato il gioco di Miguel Angel Jiménez. Vero fenomeno del “golf” non solo per i suoi record e per la sua carriera professionale.
Miguel, è il quinto di sette fratelli e nasce a Churriana, un distretto della città di Malaga in Spagna, nel 1964. Le sue origini sono molto umili. All’età di 15 anni lasciò la scuola e andò a lavorare in un officina. Di qui il suo soprannome ” Il meccanico”, “Pisha” che lo distingue ancora oggi, e la passione per le auto.
Le auto di Miguel Angel Jiménez
Non a caso possiede una BMW 640 X-Drive Coupe, una Ferrari 550 Maranello, comprata nel 1999 e anche una MIni Cooper CountryMan che dice essere molto divertente da guidare.
Successivamente trova lavoro al Golf Club di Torrequebrada, vicino Malaga. Qui ebbe la svolta della sua vita. Guardando giocare il suo idolo, Seve Ballesteros, allo Spanish Open del 1979 decide di diventare giocatore di golf. Nel 1982 diventò professionista.
Da qui in poi un susseguirsi di successi e di record. Tra queste le 21 vittorie dell’ European Tour e le 3 del Champions Tour del 2014. Il successo più importante è stato quello di detentore del record di “Oldest Winner” dell’European Tour a 50 anni compiuti.
Unica delusione quella di non aver potuto capitanare la Ryder Cup in Minnesota nel 2016.
I Successi nel golf di Angel Jiménez
Il successo più importante di tutti riguarda la creazione nel 2012 della Miguel Angel Jiménez Golf Accademy Junior Circuit.
Creata per dare la possibilità ai ragazzi, in Spagna, tra i 7 e i 18 anni di avvicinarsi a questo sport e misurarsi in una serie di tornei con i loro coetanei.
Nel suo stile di gioco vi è anche qualcosa di italiano, le scarpe Nebuloni, preparate per lui con tecniche artigianali “made in Italy” da Gigi Nebuloni. Queste scarpe sono perfette e mi danno stabilità e supporto, mi calzano come un guanto e sono comode quanto indispensabili per il mio lavoro.
Quando gli si chiede che cosa si aspetta dal futuro risponde deciso, soffiando il fumo del suo “Cohiba”, essere un “Major Championship”.
Co-fondatore e caporedattore