La moda trae spunto dai film di Pedro Almodóvar
A Pedro Almodóvar, durante la 76esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è stato riconosciuto il Leone d’oro alla carriera. Il più grande e influente regista spagnolo dopo Buñuel.
“Sono molto emozionato e onorato per il regalo di questo Leone d’Oro. Ho bellissimi ricordi della Mostra di Venezia. Il mio debutto internazionale ha avuto luogo lì nel 1983 con L’indiscreto fascino del peccato. Era la prima volta che uno dei miei film viaggiava fuori dalla Spagna. È stato il mio battesimo internazionale ed è stata una meravigliosa esperienza. Come lo è stata il mio ritorno con Donne sull’orlo di una crisi di nervi nel 1988. Questo Leone diventerà la mia mascotte, insieme ai due gatti con cui vivo. Grazie dal profondo del cuore per questo premio”.
L’inizio cinematografico di Pedro Almodóvar, appartiene in qualche modo alla movida tipica degli anni ’80. Fondamentalmente a quella a cui è sempre rimasto legato con un filo conduttore: una saudade che si accavalla allo spirito dissacrante dei suoi film, dove spesso la moda ha dettato legge. Sono numerosi gli stilisti che hanno avuto il piacere di collaborare con questo grande regista, come Dolce&Gabbana o Jean Paul Gaultier, che ha creato i costumi di Elena Anaya in ” La pelle che abito”.
L’ultima uscita cinematografica, Dolor y Gloria, film autobiografico con Antonio Banderas e Penélope Cruz. Un viaggio toccante del regista nei ricordi e negli amori perduti. Ma anche un percorso emozionale che si compie nella vita di ognuno di noi. Ma come detto, Almodovar non finisce solo al grande schermo ma è un vero fashion docet dove il parallelismo tra femminile e maschile si ricrea con le grandi firme: se vi piace sentirvi in questo mood spagnoleggiante, ecco i capi che non possono mancare nel vostro guardaroba.
La moda delle stampe anni ‘80
In “Kika, un corpo in prestito” del 1993 Rossy De Palma e Veronica Forqué vestono abiti a fiori e gonne a campana. In “Volver” del 2006 Penélope Cruz gira con una maglia Vichy dalla profonda scollatura. Cerchi d’oro alle orecchie e una gonna dalla fantasia mini che fanno a pugni tra loro, coi colori. Prada, in questa stagione invernale, punta proprio alle fantasie eighteen: super cool, super fluò, super chic.
E’ tutto oro ciò che luccica
In “Gli abbracci spezzati” del 2009, Penélope Cruz si trasforma in una Audrey Hepburn ricoperte da catene e accessori mini e maxi. Che sia oro o argento, poco importa, l’importante di questa moda, è brillare! Come non prendere spunto allora da Alexander MCQueen con la sua t-shirt metallic skull, le runner oversize con tomaia realizzata con un mix di tessuti argentati effetto specchio e i jeans metallizzati?
Color rosso passione
Ne il “Matador” del 1986 uno slot del film di Pedro Almodóvar, è dedicato proprio a una sfilata di moda dedicata a questo colore. Ma in fondo è uno dei richiami ricorrenti nelle sue rappresentazioni. MSGM è l’ideale per voi, se amate il potere strong del rosso: dagli inserti in vinile nei giubbini, al monocolore del total look. Fino alla stampa con fiamme disponibile sia sulla shirt che sui pantaloni.
Moda a tutto colore!
In “Tacchi a spillo” del 1991, gli abiti sono un elogio agli anni ’70 e ’80 con colori importanti. Come l’arancio, il lilla, il verde e il rosa acceso tendente al fucsia. Se volete osare, Kenzo viene in vostro soccorso con molto rosa. Sia nelle shirt che addirittura nelle sneakers, con pennellate di righe iper color (ma che si posso sostituire grazie al double face).
Animalier mon amour
Ne “La Pelle che abito” del 2011, il personaggio di Zeca, figlio della governante Marilia e interpretato da Roberto Álamo. Si aggira in clinica agghindato con una vestaglia in puro stile animalier. Torna prepotente anche in questo autunno inverno: nella hit della top ten, Versace propone un intero look stile jaguar dal sapore barocco.