Pierre Cardin, addio al creatore futurista
Pierre Cardin e le sue collezioni “futuriste” sono entrate da tempo ormai nell’immaginario collettivo. Tutti avremo visto almeno una volta gli abiti con colletto alla coreana dei “Beatles” o quei vestitini con la zip o ad oblò, che celebrano la libertà della donna e nello stesso tempo l’estetica tutta pop’art.
La morte di Pierre Cardin, oggi 29 dicembre 2020 all’ospedale americano di Neuilly-sur-Seine all’età di 98 anni, pone fine ad un lungo e felice connubio tra la moda e l’architettura, tra sogno e creatività.
Con la testa e le idee rivolte sempre al domani, al futuro, questo “visionario” dalle origini italiane, ha partecipato al rinnovo e all’innovazione dell’ “haute-couture” nella Francia del dopo guerra. Debutta negli atelier di Elsa Schiaparelli e di monsieur Dior fino a quando all’inizio degli anni ’50 crea la sua “maison“.
Con La nascita della linea Pierre Cardin, lo stile degli abiti incarna l’utopia degli anni ’60 ispirati dalla conquista dello spazio. Iniziano così le avventure su Marte, che rappresenta con eroine i cui abiti si protendono al futuro. I suoi interessi tuttavia non si esauriscono alla moda, che resta pur sempre la sua “droga”. L’architettura è l’altra sua forma di espressione e lo dimostra quando realizza in Costa Azzurra il suo Palais des Bulles. Una navicella spaziale in cui rifugiarsi ad immaginare il futuro. In realtà un abito in cemento a cui poi dedicherà il “Bubble Dress” un vero abito scultura. Il suo resta uno stile che lo contraddistingue e nello stesso tempo lo identifica rispetto a tutto ciò che lo circonda.
Co-fondatore e caporedattore