Vittorio Messina, “Teatro Naturale, prove di Archeologia a venire”
| Foto Lara Facco
Scaramouche Loves Aline presenta la mostra personale di Vittorio Messina, “Teatro Naturale, prove di archeologia a venire”. L’esposizione sarà inaugurata oggi, 8 ottobre 2019, in Corso di Porta Ticinese 87 a Milano, e sarà aperta al pubblico fino a gennaio 2020.
Messina, da giovanissimo si trasferisce a Roma, dove studierà all’Accademia delle Belle Arti e alla Facoltà di Architettura. Nel 1978 la sua prima personale si tiene nello spazio sperimentale di Sant’Agata dei Goti a Roma. tra le numerosissime collettive, ricordiamo le partecipazioni al PAC di Milano nel 1985 e 1986, alla XI e XII Quadriennale di Roma, al Chelsea Art Museum e Apexart entrambe a New York e alla Biennale di L’Havana.
La mostra di Vittorio Messina è costituita su un concetto molto complesso della nozione di Archeologia, che si riferisce ad un’idea di tempo, spazio e storia “differente” e nello stesso tempo ad un’idea “nuova” di futuro. Il suo metodo di indagine è il “Teatro Naturare” attraverso il quale indaga sul succedersi discontinuo di eventi, fatti e documenti che danno luogo alla “storia”, intesa come un cumulo di rovine. Oltre a questi eventi interpretati in modo catastrofico, l’artista realizza una serie di “Prove di Archeologia a Venire”, e di “Paesaggi Fattoriali” che avranno un seguito nell’insieme della sua opera.
Tutto il lavoro di Messina si ispira sul rifiuto dialettico di ogni modello precostituito, come la letteratura cui si ispira. Il cuore del suo “Teatro Naturale” è una grande installazione site specific, creata ad hoc per la mostra, nel quale l’artista continua a sviluppare il suo lavoro sull’uso dei materiali sonori riportandoci alla prospettiva del rapporto con la tecnologia e alla riflessione sulla nostra epoca.
Co-fondatore e caporedattore