RRD: Roberto Ricci il designer ispirato dal mare
Il mare come perno fondamentale intorno a cui ruota tutta la vita di Roberto Ricci. Fonte di ispirazione, portatore di sogni e sapori. Roberto Ricci, atleta, designer e shaper, racconta la sua storia con il mare come “leitmotiv” della sua vita.
Roberto Ricci da shaper a designer la sua storia
Cosa ha portato all’evoluzione della collezione beach wear Roberto Ricci Designs dai primi anni all’attuale collezione uomo donna?
Roberto Ricci Design nasce come brand legato a tavole da surf ed equipment. Nel lontano 1994 all’ISPO di Monaco, insieme alla prima collezione di tavole da surf, aggiunsi anche dei pantaloncini e delle magliette. Questi furono il complemento perfetto per i clienti che già apprezzavano le tavole da surf RRD realizzate artigianalmente e fecero da corredo a questo “look ” particolare. L’anno successivo, nel 1995, conobbi il mio socio attuale, Roberto Bardini. Lui già lavorava per un laboratorio che creava costumi in lycra e giacche in piuma d’oca. Con Roberto (Bordini) per quasi 20 anni, abbiamo portato avanti il progetto del “beach wear” con un piccolo accenno ai giubbotti invernali. Vedendo che l’abbigliamento piaceva e in contemporanea con il lancio delle mute in neoprene, “equipment del surf” in modo del tutto spontaneo, si creò quell’anello di congiunzione, perfetto, tra equipment e abbigliamento. Quest’ultimo costituiva una novità e portava ad una nuova visione, in quanto derivava dal progetto delle mute in neoprene, e cosa importante era una variante a quello che fino ad allora era stato il ” beach style”. Da qui deriva la linea dell’abbigliamento invernale Roberto Ricci Designs la cui giacca “winter storm” costituisce il collaudato cavallo di battaglia.
Roberto ti occupi direttamente della scelta dei tessuti e dello stile delle collezioni?
Nello sviluppo delle collezioni e dei loro dettagli, come la scelta dei tessuti appunto, se ne occupa il “team” guidato dal mio amico e socio Roberto Bordini. Io mi occupo soltanto del marketing e di delineare un percorso affinché i parametri fondamentali della RRD siano inpersonificati nelle collezioni.
Nella creazione delle collezioni cosa vi ispira?
Le collezioni RRD – Roberto Ricci Design, sono tutte ispirate al “mare”, al suo sapore. L’idea è quella di portare in città il mare, i sogni che questo regala. Quell’idea di “libertà” che ti pervade quando guardi all’orizzonte. Ecco a cosa si ispira la creazione della nostra linea di abbigliamento.
Qual è il target delle vostre collezioni?
Il nostro è un target molto trasversale, che interessa tutte le fasce d’età, legato al comfort artigianale di un alto livello sartoriale.
Quale abito ti piacerebbe indossare più di tutti?
Diciamo che mi sento a mio agio con ogni capo RRD.
Hai mai vestito una rock star?
So che Rod Stewart, durante una vacanza a porto Santo Stefano, ha comprato un paio di pantaloncini Roberto Ricci Designs maculati di pelo.
Se fossi una rock star invece chi saresti?
Mi sento molto vicino al modo di pensare di Jim Morrison e dei “Doors”. Mi sono sempre riconosciuto in quel suo modo di essere sentimentale, una via di mezzo tra il poeta e lo scrittore malinconico.
Ti definiresti più business man o sportivo?
Diciamo più sportivo. E designer, nel senso legato alla possibilità di realizzare prodotti che mi consentano di passare più tempo in mare.
Il film che rappresenterebbe meglio la tua vita?
Il film che forse mi rappresenta è “Le Grand Bleu” un film di Luc Besson sulla storia di Jaques Mayol. Film che mi ha toccato molto in quanto mi sono rivisto nella storia di quel bambino poiché anche io sono reduce di un incidente sott’acqua. Tuttavia mi piacerebbe realizzarne uno, non sulla mia storia, ma sul mare e sulla passione di chi lo vive.
Quanto conta per te essere social?
Diciamo che sono uno che guarda, segue e osserva.
Preferisci le due o le quattro ruote?
Ho una Triumph Scrambler custom, modificata da un artigiano di Grosseto, Dino Romano. Purtroppo però la uso poco. Ho anche una Vespa 50 special.
Il tuo motto?
Ne ho uno carino che ho letto sulla copertina di un libro della Drago Edizioni che diceva: ” ero fuori moda prima che il fuori moda diventasse di moda.Mi piace e lo uso a volte.
Co-fondatore e caporedattore