Samuele Reali, il creatore di Abnormal Cycles
Samuele Reali di Abnormal Cycles è quello che si può definire, a tutti gli effetti, un arista delle motociclette. Le sue infatti non sono semplici creazioni di moto, ma vere e proprie opere d’arte.
Abnormal Cycles le moto di Samuele Reali sono realtà nate da “idee guidabili“.
Samuele non ha alcun dubbio a proposito su quale sia la casa costruttrice di moto più importante al mondo. L’Harley Davidson. La maggior parte delle sue “special” è un tributo alla storia di questo marchio. E come ode alla Harley ha pensato e creato l’ultimo suo capolavoro, battezzato con il nome di “Speedway”, presentato in occasione del Motor Bike Expo.
La Speedway è una moto interamente concepita e costruita da zero. L’avventura di questa special, nasce per caso in Germania, precisamente a Mannheim. Qui curiosando tra alcune bancarelle allestite in occasione del Veterama, la fiera più grande d’Europa per auto e moto d’epoca, Samuele è attratto da un antico motore da corsa NSU del 1930. L’attrazione è talmente forte che decide di portarlo con sè in Italia, con già ben chiaro un progetto da ricamargli intorno.
Abnormal Cycles e la moto creata da Harley Davidson per Joe Petrali
Un motore da corsa degli anni ’30 non poteva non ispirare l’artista nel creare una moto da corsa ispirata a quegli anni. Come già accennato Samuele di Abnormal Cycles ha una passione per l’Harley. Durante gli anni ’30 dall’Inghilterra si afferma una disciplina nuova, il grass track, in pratica lo speedway su erba. Per restare sulla cresta dell’onda di questa nuova disciplina, Harley Davidson sviluppa una moto per Joe Petrali, affinché possa allenarsi e farlo tranquillamente anche su ovali in terra battuta. La moto in questione è la Harley CAC Racer, e pensate, di modelli ne furono costruiti soltanto 12.
Ispirato dunque da questo scenario quasi idilliaco, l’artista di Abnormal Cycles decide di regalare a questo regale motore NSU uno chassis che omaggia, con dettagliati richiami dell’epoca nelle forme e nei materiali, la CAC Racer. Il risultato ottenuto è un oggetto, o meglio, un capolavoro, volutamente grezzo, senza tutte quelle personalizzazioni che sono tanto di moda oggi. Perfettamente funzionante, tuttavia poco utilizzabile. Si perché cari amici, come ben sapete una moto da “speedway” curva solo a sinistra, va guidata di traverso e, come da regolamento, non dispone di freni.
Abbiamo avuto il piacere di ammirarla da vicino. Solo sfiorandola, la magia dei favolosi anni ’30 scorre come un brivido attraverso tutto il corpo.
Co-fondatore e caporedattore