Valentino Rossi al Mugello, ritirato il numero 46
Valentino Rossi, il numero 46 del motogp, diventa MotoGP Legend
Il 9 volte vincitore del titolo mondiale, torna al Mugello che, per l’occasione si colora, ancora una volta, di giallo. In una toccante cerimonia davanti ad un emozionato e commosso Valentino, il numero 46, il suo numero, è ritirato. Nessuno potrà più correre con il 46, che lo ha reso leggendario in tutto il mondo.
Valentino Rossi, il Mugello si tinge ancora di giallo
Oggi sul traguardo del Mugello, prima delle “Qualifiche” è andata in scena, l’omaggio riservato a pochissimi piloti nella storia del Motomondiale. La cerimonia con cui è ritirato il numero 46 di Valentino Rossi. Nessun posto poteva essere più rappresentativo del Mugello per “chiudere” definitivamente un capitolo lungo 26 anni della storia della MotoGP. La cerimonia dunque ha molto più di un semplice valore di riconoscimento. Cela emozioni profonde, sentimenti unici. Così è emblematico e giusto che si sia svolto qui, dove tutto ha cambiato colore in quel giallo intenso. Il colore di Vale, quel colore che il dottore ha diffuso in tutto il mondo, grazie anche ai 9 titoli mondiali conquistati. Proprio a questo numero, il 46, sono legati innumerevoli ricordi. Era il numero di papà Graziano con il quale nel 1979 chiude al 3° posto il campionato mondiale della 250. Adesso sembra davvero molto strano non vederlo più sulla griglia alla partenza e in pista. Il Dottore come al solito ci scherza su e sdrammatizza. Dice che avrebbe corso ancora, ma la schiena e le ginocchia gli fanno male, così ha capito che è diventato vecchio. “Adesso è meglio che mi dedichi a cose più facili, si fa per dire, come occuparmi di mia figlia Giulietta”.
Certo le cose belle finiscono, a ciò ci si deve rassegnare. Restano i ricordi, numerosi belli e meno belli. Soprattutto resta il tifo, quel tifo che, proprio come il 46, lo ha sempre accompagnato e supportato. Anche oggi, fumogeni gialli, cori e vessilli sono presenti in tribuna, seppur in misura ridotta. Ma sono lì, in un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà. Il sogno di vederlo correre ancora, la realtà che questo non avverrà mai più. Una perenne memoria di ciò che è stato e che sarà. Perché Valentino di certo non abbandonerà il mondo del Motomondiale, nonostante non corra più.
Co-fondatore e caporedattore